Cronaca
Muos: ennesimo rinvio del Tar, nuova udienza il 9 luglio. Oggi la giornata nazionale "No Muos"
PALERMO, 7 GIUGNO 2013 - Era atteso nella giornata di ieri il pronunciamento del Tar di Palermo sul ricorso presentato dal ministero della Difesa contro la Regione Sicilia. Quest’ultima, lo scorso marzo, aveva, infatti, revocato con propria delibera regionale l’autorizzazione dei lavori per la costruzione del Muos, il sistema di controllo satellitare americano presente a Niscemi, in provincia di Caltanissetta.[MORE]
I giudici del Tribunale amministrativo regionale siciliano, presieduti da Filoreto D’Agostino, hanno invece ritenuto opportuno richiedere ulteriori e nuovi documenti al ministero della Difesa fissando così per il prossimo 9 luglio l’ulteriore camera di consiglio: «ritenuto che in ordine alla dichiarata legittimazione ad agire del Ministero della Difesa – si legge nell’ordinanza emessa dal Tar – occorre acquisire documentati chiarimenti atti a dimostrare la riferibilità dell’attività infrastrutturale in questione alle esigenze realmente manifestate dall’organizzazione del Trattato Nord Atlantico ovvero – si continua a leggere – l’esposizione di altro titolo giuridico derivante da diversi obblighi internazionali assunti dall’Italia e gestiti dalla stessa Amministrazione ricorrente. Il Tar fissa l’ulteriore camera di consiglio alla data del 9 luglio 2013».
Dunque, un ennesimo rinvio considerato che la prima udienza del Tar era già stata fissata per lo scorso 10 maggio e, per l’appunto, rinviata a ieri. Una faccenda giuridica fondamentale che nel suo proseguire tiene in sospeso i cittadini di Niscemi e gli attivisti dei vari comitati “No Muos” che, instancabilmente, continuano nelle loro pacifiche forme di protesta. L’ultima di queste ha visto protagoniste le indefesse mamme del “Comitato Mamme No Muos” che, nella notte di vigilia dell’udienza, hanno organizzato una lunga veglia presidiando l’ingresso del Tribunale palermitano fino a quando non è stata pronunciata la sentenza.
A margine della stessa si è tenuta una conferenza stampa dove i legali degli attivisti No Muos, Paola Barrale, Nello Papandrea e Nicola Giudice di Legambiente, oltre a ribadire la ferma opposizione alla costruzione del sistema satellitare hanno messo in luce vari aspetti. Innanzitutto hanno sottolineato come l’Istituto Superiore di Sanità, l’organo deputato a presentare un parere sull’effettiva nocività delle antenne, non può essere reputato un organo imparziale poiché organo governativo.
E, a tal proposito, le intenzioni del governo sulla faccenda Muos sembrano ben chiare e di certo preoccupanti. Come, difatti, si evince non soltanto dal ricorso in questione ma anche dalle recenti affermazioni del ministro della Difesa, Mario Mauro, che, a seguito di un interrogazione parlamentare presentata dal parlamentare siciliano di Sel, Erasmo Palazzotto, ha affermato come iI Muos sia strategico per il mantenimento della pace: «il 90% dei guai – ha dichiarato il ministro – è nell’area sud del Mediterraneo e le condizioni di pace in un settore strategico del globo sono sotto la giurisdizione di un’installazione come il Muos». Eppure, come evidenziano gli stessi legali degli attivisti No Muos, non vi è mai stato alcun passaggio parlamentare per l’autorizzazione della costruzione dello stesso impianto satellitare.
Inoltre, il legale Paola Barale ha messo in evidenza come la Sicilia stia subendo un vero e proprio processo di militarizzazione da parte degli Stati Uniti d’America: «per gli Stati Uniti – afferma il legale degli attivisti No Muos – la Sicilia è considerata la “portaerei” nel Mediterraneo, una chiara strategia di militarizzazione dell’isola». In Sicilia, infatti, la presenza militare americana non si riferisce soltanto a Niscemi ma anche alla base militare di Sigonella, con l’imponente numero di droni Global Hawk, alla base di Trapani Birgi e alla presenza di sottomarini nucleari ad Augusta, in provincia di Siracusa.
Intanto il Coordinamento regionale dei comitati “No Muos” ha indetto per oggi pomeriggio una giornata di mobilitazione nazionale per ribadire il “No” al Muos. Manifestazioni sono previste in numerose città italiani: Bologna, Roma, Catania, Palermo e, naturalmente Niscemi. «Vogliamo opporci – afferma Nadia Furnani del Comitato No Muos di Palermo – ad un processo di militarizzazione della Sicilia di cui sono espressione il Muos, ma anche la base di Sigonella, divenuta il cuore dell’attività dei droni. Ai deputati di Sel – aggiunge la Furnari – è stato candidamente detto dai responsabili della base che gli Usa considerano la Sicilia la più grande piattaforma del Mediterraneo. Noi riteniamo, invece che sia una Regione Italiana e che il Paese deve fare valere la sua sovranità. In nessun documento ufficiale, nonostante si giochi su questo, viene detto che il Muos è una struttura della Nato. La base – conclude – è degli Usa e il Paese ha l’obbligo di non piegarsi supinamente a un altro Stato».
(Immagine da lavocecritica.com)
Giovanni Maria Elia