Politica

Mungo: votare per Salvatore Scalzo è come votare per Rosario Olivo

Catanzaro 24 marzo 2012 - Si scrive Salvatore Scalzo, si legge Rosario Olivo. Questo è quello che aspetta gli elettori catanzaresi che voteranno il candidato del centro sinistra. Basti pensare che l´ex sindaco Olivo (famoso per gli ultimi cinque anni di governo devastante per la città ) è colui che sta realizzando le liste della coalizione che sostengono il giovane Scalzo. Un volto pulito con alle spalle la vecchia politica. La stessa che Scalzo dice di voler cambiare e combattere. Una vera contraddizione (perché allora non si è presentato con una lista civica?), una delle tante di Salvatore Scalzo.


Ma di quello che sto dicendo i catanzaresi se ne renderanno conto una volta che saranno presentate le liste del centro sinistra e nelle quali figureranno sempre i soliti “vecchi politici “ ( Soriero,Guerriero,Amato,Olivo) e qualche transfugo che la volta scorsa si era presentato con il vincente centro-destra. E non serve a nulla dire che Salvatore Scalzo è la garanzia del progetto del centro-sinistra. Di quale garanzia parla? Di quale progetto? Basta sentirlo parlare per capire che è bravo solo con gli slogan e con le parole ma di concreto non dice nulla. Tutti potrebbero fare politica come la fa Salvatore Scalzo parlando di una città migliore fatta di opere importanti e di grandi iniziative. Una cosa sono le parole, una cosa è la sostanza. E´ sufficiente ascoltarlo con attenzione, quando dice: immaginiamo, vedremo, diremo e faremo. E ora di dire basta a questo giovane illusionista e prestigiatore della politica. I catanzaresi meritano rispetto e vogliono sapere quali sono le soluzioni concrete per poter far rinascere Catanzaro. [MORE]


La città Capoluogo è stata affossata proprio dai personaggi che si nascondono dietro Scalzo, tant´è che lo stesso non riesce nemmeno a sostenere un confronto vero e proprio con Sergio Abramo. Scalzo ha bisogno di suggerimenti (che puntualmente arrivano da dietro le telecamere), di stare con l´ipad a portata di mano per poter essere edotto nelle risposte, perché Scalzo, e lo ha dimostrato anche recentemente in televisione, non sa e non conosce la macchina burocratica e le vicende relative all´amministrazione comunale di Catanzaro. Ma la cosa veramente preoccupante è che Scalzo sembra aver imparato a memoria un copione, se ne sono resi conto tutti coloro che lo hanno visto all´opera. Un copione, che quando non è rispettato lo porta ad essere in imbarazzante difficoltà.


Basti vedere la problematicità che Scalzo ha avuto quando Sergio Abramo è entrato nei dettagli oppure quando sono arrivate, così come è avvenuto nell´ultima trasmissione televisiva domande inaspettate come, quella, per esempio, sullo stato in cui versano gli istituti scolastici cittadini. Mi ha, infatti, meravigliato che dopo aver fatto il consigliere comunale per sei mesi, Salvatore Scalzo non conosca affatto la differenza tra una richiesta fatta al Governo e una delibera Cipe. Oppure quando non era al corrente del cambio di destinazione d´uso che il suo "méntore" Rosario Olivo aveva " politicamente assecondato" scelte urbanistiche che finalmente sono emerse chiare. E ancora, dimostra di non avere nemmeno le idee chiare su corso Mazzini, la settimana scorsa in televisione ha detto una cosa, venerdì ne ha detta un´altra. Insomma, sta imparando bene il politichese, per non scontentare nessuno tenta di dire e non dire quello che vuole fare nel centro storico della città. E quando non riesce a rispondere alle domande, Salvatore Scalzo & company attivano la macchina del fango tentando di colpire l´avversario in modo subdolo.


Ma i catanzaresi hanno ben capito il "giochetto". Così come hanno capito che è inutile per il centro sinistra mettere in giro voci di un immaginario sondaggio (commissionato da chi e fatto da chi?) che parla di un possibile ballottaggio. Perché Sergio Abramo vincerà al primo turno, in quanto i cittadini sanno cos´ha fatto e cosa è capace di fare per Catanzaro. Mentre di Salvatore Scalzo si sono resi conto che è un "dilettante allo sbaraglio" che non può essere il garante nemmeno di sé stesso, figuriamoci della città Capoluogo visto che alle sue spalle ci sono personaggi come Olivo, Soriero, Amato e Guerriero che in tutti questi anni sono riusciti solo ad affossarla. Votare Scalzo è come votare Olivo, cambiano gli addendi ma il risultato purtroppo per la sinistra non cambia.
Giampaolo Mungo ( Già consigliere comunale )