Estero

Muammar Gheddafi minaccia l'Occidente: la scelta è tra me e Al Quaeda

TRIPOLI, 7 MARZO – Ed è definitivamente scoppiata la guerra civile in diverse città della Libia. Nuovi raid aerei appartenenti al regime libico cercano da questa mattina di disperdere i manifestanti di Ras Lanuf dove si combatte ormai da giorni. Gli insorti cercano di rispondere agli attacchi con la contraerea. E proprio la ripresa dei combattimenti testimonia la controffensiva in atto da parte di Gheddafi. Le forze armate dei fedelissimi del Colonnello, si stanno dirigendo a Bengasi, roccaforte dell’opposizione, nonostante la stampa britannica parli di un piano segreto americano per armare gli insorti. [MORE]

Dopo i ventuno morti di Misurata nella giornata di ieri, la situazione si fa ancora più tesa sul piano diplomatico, con le Nazioni Unite che annunciano la nomina di un nuovo inviato, ed il ministro degli esteri italiano Frattini dice che in caso di no-fly zone l’Italia non potrebbe negare le sue basi militari: “Abbiamo conoscenze migliori di altri e infatti siamo spesso richiesti in queste ore. Conosciamo l’ex ministro della giustizia che ora è a capo del consiglio provvisorio di Bengasi e quella rete di ambasciatori libici che ha detto che da ora loro sono al servizio del popolo e non del regime, alcuni di loro stanno esercitando un’azione importante per coagulare un consenso, noi lo facciamo ma lo facciamo discretamente e questa credo che sia la soluzione migliore”. “Se Gheddafi e il suo regime continueranno ad attaccare sistematicamente la popolazione civile, non posso immaginare che la comunità internazionale e l'Onu rimangano a guardare”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen a proposito di un “possibile intervento armato in Libia, dove, a suo giudizio, è probabile che si stiano commettendo crimini contro l’umanità”. Tuttavia il ministro Maroni è preoccupato e ritiene alquanto inopportuno un intervento militare da parte dell’Italia: ”Mi pare di sentir parlare di interventi militari e credo che sarebbe un errore molto grave”.
 

E mentre a Washington, sale a tensione per fornire assistenza militare ai ribelli e a neutralizzare l’aviazione del colonnello, sia con una zona di interdizione al volo sia con la distruzione delle piste, questa volta è Muammar Gheddafi in persona, durante un’intervista a minacciare l’Occidente: “Il Mediterraneo sarà invaso dagli immigrati. L'Europa tornerà come ai tempi del Barbarossa. La scelta è tra me o Al Qaeda. Il regime qui in Libia va bene. E' stabile”.