Economia

Mps, prevista la chiusura di 500 filiali e la riduzione di 2600 posti

 ROMA, 25 OTTOBRE – Mps presenta un nuovo piano industriale che, proiettato all’efficienza, prevede la chiusura di 500 filiali e la riduzione di 2600 dipendenti, l’allocazione dei restanti prevalentemente alle attività commerciali e un "utile netto a fine piano superiore a 1,1 miliardi di euro, con un rote target superiore all'11% nonostante la crescita prudenziale dei ricavi". Il nuovo modello operativo prevede che il costo del personale scenda del 9%, consentendo di risparmiare 1,5 miliardi nel 2019 e già 1,6 miliardi nel 2016. Tutto ciò, si legge nel comunicato Mps, ‘’avverrà sia mediante un turnover naturale sia attraverso l’attivazione del Fondo di Solidarietà.’’[MORE]

 

Un altro punto fondamentale del piano è la valorizzazione dell’attuale clientela lavorando su un doppio binario: il rilancio del business commerciale basato su un’accelerazione del processo di digitalizzazione da una parte, e il rilancio del business tradizionale dei mutui di BMPS dall’altra, questa ‘’si focalizzerà principalmente sull’erogazione del credito mediante un utilizzo sempre maggiore di processi decisionali automatizzati, una nuova offerta più attraente e la creazione di un mortgage factory’’.

 

Mps punta anche a migliorare radicalmente la gestione del rischio di credito: ‘’La Banca- si legge- ha già implementato diverse azioni per migliorare la qualità del credito e il processo di credit risk management che unitamente agli effetti dell'Operazione porterà a una riduzione sostanziale del costo del rischio.’’ Tutto ciò sarà possibile tramite la separazione della divisione Crediti da quella Commerciale e la dotazione di quest’ultima di nuovi strumenti avanzati di analisi della clientela ai fini di valutarne il rischio associato e identificare la migliore offerta di prodotti.

 

Intanto il cda di Mps ha convocato per il prossimo 24 novembre l'assemblea straordinaria per l’approvazione dell'aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro. L'aumento sarà con "esclusione o limitazione del diritto di opzione". La delega al cda per l'aumento dovrà "esercitarsi entro e non oltre il 30 giugno". Inoltre è previsto anche il raggruppamento delle azioni nel rapporto di una a cento.

 

Maria Azzarello