Cronaca
Mps, Mussari in procura: "Ladro! Buffone!" e lancio di monetine
SIENA, 15 FEBBRAIO 2013 - “Ladro, ladro” e lancio di monetine: questa l’accoglienza riservata a Giuseppe Mussari, l'ex presidente di Monte dei Paschi di Siena, al suo arrivo presso il Palazzo di Giustizia di Siena, dove questa mattina era atteso dai pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso. Per Mussari, accompagnato dai due legali Tulli e Padovani e Fabio Pisillo, è stato necessario l’intervento dalle forze dell'ordine per poter raggiungere l'interno del Palazzo di Giustizia e salire al terzo piano dove lo stavano attendendo.
Intanto, a Milano, il pm Angelo Renna ha chiesto la convalida del fermo e la misura cautelare in carcere per Gianluca Baldassarri, l'ex responsabile dell'area finanza di Mps, arrestato ieri sulla base dell’accusa di associazione per delinquere, truffa e ostacolo a Bankitalia. In particolare, la richiesta di misura cautelare si basa sul pericolo di fuga e di inquinamento probatorio.[MORE]
Tornando all’inchiesta - che ricordiamo che ha avuto origine a seguito del blitz effettuato il 9 maggio 2012, quando vennero eseguite le perquisizioni nelle sedi della banca, della fondazione, nel Comune e nella Provincia di Siena, nonché nelle abitazioni del vecchio vertici – stanno prendendo piede tre distinti filoni d’indagini:
1) l’indagine principale inerente l’acquisizione di Antonveneta e, nello specifico, in riferimento alla reale natura del Fresh da un miliardo di euro. Infatti, secondo gl’inquirenti, questo non sarebbe stato un aumento di capitale così come dichiarato dall’ex vertice agli organi di vigilanza,ma si sarebbe trattato di un "prestito" mascherato.
2) Il secondo filone riguarderebbe la cosiddetta 'banda del 5%' – la cui esistenza sarebbe emersa dalla testimonianza ai pm di Antonio Rizzo, funzionario della Dresdner Bank, il quale ha sostenuto di avere dei nastri che lo comproverebbero. Il funzionario, in particolare, ha raccontato di una cena svoltasi il 12 marzo 2008 con il responsabile vendita prodotti finanziari Michele Cortese, "Lui mi ha detto che a suo avviso, ma il fatto sembrava notorio, Pontone e Baldassarri avevano percepito una commissione indebita tramite Lutifin. Mi disse che i due erano conosciuti come la banda del 5 per cento perché su ogni operazione prendevano tale percentuale". In base a ciò, secondo i pm, a capo della banda ci sarebbe appunto Baldassarri.
3) Infine, il terzo filone è quello che riguarda le operazioni sui derivati e, nello specifico, sul contratto stipulato con la banca giapponese Nomura , che sarebbe stato occulatato nella cassaforte di Vigni e rinvenuto dai nuovi vertici nell'ottobre scorso.
(fonte: Ansa. Fotogramma: notizie.it.msn.com)
Rosy Merola