Politica
Mozioni Consip al Senato. PD propone rinvio, Grasso lo nega
ROMA, 20 GIUGNO – Si è aperto stamane nell’aula del Senato il dibattito sulle mozioni (presentate da PD-Ap, Mdp, Idea, Lega e Sinistra Italiana) sul caso Consip. La seduta è stata sospesa alle 13 e riprenderà la discussione alle 16:30 con un probabile voto.
Tutte le mozioni, tranne quello della Lega, chiedono il cambio dei vertici della centrale d’acquisti della Pa dopo le dimissioni presentate dai due Consiglieri del Tesoro, il presidente Luigi Ferrara e Marialaura Ferrigno, e la decadenza dell’intero board della società controllata dal Mef, dell’ad Luigi Marroni, che però non si è dimesso.[MORE]
In avvio di seduta, il Presidente di Palazzo Madama, Piero Grasso, ha letto una lettera del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, con la quale si informa delle dimissioni dei due componenti del Cda e del fatto che “con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri si intende dimissionario l’intero cda” , compreso dunque il terzo componente, Luigi Marroni, uno dei protagonisti, non indagato, dell’inchiesta sulla centrale di acquisto della Pa. Subito dopo il capogruppo del Pd Luigi Zanda ha suggerito di rinviare il dibattito al 27, data della riunione dell’assemblea Consip, dopo la nomina dei vertici e del nuovo consiglio, perché le “mozioni, alla luce della comunicazione di Padoan, hanno raggiunto i loro effetti, in quanto il consiglio è decaduto”, ma senza riuscire ad avere alcuna richiesta formale per la quale sarebbe stato necessario un voto ad hoc in Aula.
Le opposizioni si sono dette favorevoli a procedere oggi stesso, come previsto dal calendario; il capogruppo FI Paolo Romani ha sottolineato: “Non vedo le ragioni per cui non votare le mozioni in esame” e grasso, preso atto che la maggioranza dei gruppi si sono detti contrari alla proposta del Pd, ha avviato il dibattito.
Il Pd, insieme al resto della maggioranza, ha anche presentato una mozione unitaria che invita l’esecutivo a procedere al più presto all’individuazione di un nuovo Cda. Le opposizioni chiedono l’azzeramento dei vertici e muovono pesanti critiche alla gestione della vicenda da parte dell’esecutivo. I bersianiani di Mdp, con un proprio testo hanno attaccato il ministro dello sport Luca Lotti, indagato nella vicenda Consip per rivelazione di segreto d’ufficio, e chiedono al ministro Gentiloni di ritirare le sue deleghe. Grasso ha però dichiarato inammissibile la parte della mozione presentata dal Mdp in cui si parla della necessità per Lotti di rimettere le deleghe da ministro. Nella parte della mozione dichiarata inammissibile si impegna il governo a valutare la sospensione delle deleghe al Ministro dello Sport fino al chiarimento della vicenda che lo vede coinvolto. La Capogruppo Mdp Cecilia Guerra ha annunciato che, dopo la decisione di Grasso di dichiarare improponibile la parte della mozione riguardante il ritiro delle deleghe di Lotti, il senatore Gotor presenterà un’altra per chiedere al governo di valutare comunque la posizione di Lotti.
E anche i cinquestelle attaccano: "Lotti non solo ha avuto le dita nella marmellata, era dentro la tinozza dello scandalo Consip. E' coinvolto. Come si può pensare che non c'entri nulla?". Così il capogruppo M5S al Senato, Carlo Martelli, interviene sul caso.
Fonte immagine: senato.it
Alessia Panariello