Mozart/Salieri e Zanetto: al Teatro Verdi di Pisa in scena i due atti unici

mercoledì 29 febbraio, 2012

PISA, 29/02/2012- La stagione operistica 2011/2012 al Teatro Verdi di Pisa prosegue, nel weekend appena trascorso gli appassionati hanno potuto assistere ad una rappresentazione di due atti unici. L’opera di apertura è “Mozart/Salieri” di Rimskij-Korsakov seguita dallo “Zanetto” di Pietro Mascagni. [MORE]

Nuovamente in collaborazione con il Teatro Goldoni di Livorno, la regia è del cagliaritano Gianluca Floris, la direzione d’orchestra è stata affidata a Francesco Pasqualetti, promettente giovane direttore che di recente ha debuttato con la BBC Philharmonic di Manchester con la quale ha eseguito la II Sinfonia di Rachmaninoff. Ad interpretare Wolfgang nell’opera di apertura è il tenore Matteo Mezzaro, accompagnato dal basso-baritono Alessandro Calamai nel ruolo del Salieri. Tutto femminile il cast della seconda opera con il soprano Silvana Froli ad interpretare Silvia, mentre Zanetto è portato sulla scena dal mezzo-soprano Sandra Buongrazio. L’accompagnamento musicale arriva dall’Orchestra Arché, al debutto operistico dopo l’esordio sinfonico in occasione del Concerto di Capodanno 2012 proprio al Verdi; per i sontuosi cori di accompagnamento, direttamente dalla parrocchia di San Nicola e Santa Lucia di Pisa, il Coro Polifonico San Nicola.

L’opera composta da Rimskij-Korsakov è ispirata al microdramma di Puskin intitolata “L’invidia”, dove è sposata la tesi dell’avvelenamento di Mozart per mano del Salieri. In contrapposizione abbiamo il genio assoluto del celeberrimo compositore di Salisburgo contro la mediocrità del maestro, assetato di gloria e giustappunto invidioso del prodigioso allievo. Mozart e Salieri è opera di stile volutamente classicheggiante, articolata in due scene drammatiche intervallate da un intermezzo (una Fughetta) in stile contrappuntistico.

L’opera di Mascagni è invece un adattamento della commedia in versi di François Coppée “Le passants”. In una Firenze rinascimentale prende vita un dramma d’amore con la giovane cortigiana Silvia che esordendo con la frase “Maledetto l’amor, non ho più lacrime” sogna l’incontro con il vero amore e si imbatte nel menestrello Zanetto, che con la sua musica commuove la giovane donna. Dopo aver a lungo dialogato e legati da una reciproca attrazione Silvia sacrifica i propri sentimenti e decide di allontanare Zanetto, consapevole che il suo ruolo di cortigiana avrebbe arrecato al cantastorie solo sofferenze.

Fil rouge delle due rappresentazioni, apparentemente senza alcuna affinità né per ambientazione né per stile, è il sogno. Zanetto è scritto nel 1986, l’anno successivo Rimskij-Korsakov dà alla luce il Mozart/Salieri; interessante notare, come ci suggerisce il direttore Pasqualetti, che proprio in quegli anni Freud interpreta i primi sogni e comincia a parlare di psicoanalisi. Incubi che tormentano Mozart e che richiamano alla composizione del Requiem come presagio di morte, contrapposti ai sogni onirici di Silvia che più volte si rivolge al menestrello errante Zanetto definendolo oggetto dei propri sogni. Nella ricerca del suddetto collegamento tra le due opere Gianluca Floris ci ricorda che bisognava “giocare sul filo della realtà e dell’irrealtà, entrare ed uscire dai sogni come dagli incubi […] sotto questa luce del sogno il legame drammaturgico fra questi due atti unici appare meno forzato, meno dettato dall’occasione, per diventare addirittura sottolineatura efficace”. Secondo il regista il sogno doveva essere portato in scena e quindi reso attraverso un gioco di allestimenti che talvolta catturano talvolta liberano la luce.

Il dittico è andato in scena sabato 25 alle ore 20.30, con replica domenica 26 alle ore 16 come ultima rappresentazione in abbonamento. Prossimi appuntamenti al Teatro Verdi ad aprile "Il Maestro di Scuola" di Telemann ed "Esopo Opera Rock", fuori abbonamento, per bambini e ragazzi.

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