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MotoGP: strapotere Honda e piccola Ducati

LOSAIL, 22 MARZO -  Il primo appuntamento col mondiale 2011 delle due ruote ha già emesso verdetti piuttosto chiari.

A Losail l’Honda è sembrata un Golia inarrivabile per tutti gli altri Davide.

A domarla, meglio dei suoi compagni di scuderia, un ritrovato Stoner, che sembra non aver avuto alcun problema di adattamento: d’altra parte, l’australiano è abituato a correre e, se la moto glielo permette, a vincere. Tutto il resto sono solo chiacchiere: lo ha ampiamente dimostrato già negli anni scorsi.[MORE]

All’inizio della carriera si diceva che non risuciva a controllare il suo indiscutibile talento, e per questo erano più le gare che finiva sdraiato che quelle che portava a termine.

Ma poi ha imparato a rimanere in piedi, o meglio su due ruote (per quanto spesso le inclini in curva oltre ogni ragionevolezza fisica), e così è arrivato il titolo con la Ducati: a detta di tutti, la moto più ingovernabile del paddock.

L’anno scorso, dopo alcune prestazioni incolori, si è iniziato ad insinuare che non reggesse il confronto col più svezzato Rossi: altra balla; il ragazzo soffriva di una grave intolleranza al lattosio che lo debilitava fisicamente.

Così l’australiano si allontana per qualche mese dalle corse, e quando torna, nonostante non abbia più nulla da chiedere né al campionato né alla Ducati (era già sicuro il suo addio a fine stagione), riporta la Rossa alla vittoria.

Insomma il ragazzo bada ai fatti in un mondo in cui tutti amano chiacchierare.

Così si arriva al paradosso che da Losail escano tutti contenti: Lorenzo perché con la sua Yamaha ha infranto il dominio Honda, che senza il suo secondo posto sarebbe stato assoluto; Pedrosa, perché ha dato filo da torcere a Stoner prima di alzare bandiera bianca; Dovizioso perché ha detto presente (quarto posto per lui dopo un acceso duello con l’altro italiano Simoncelli); e perfino Rossi, costretto ad accontentarsi di una misera settima piazza.

Il Dottore è in netto ritardo e sa di esserlo, per questo anche nove punti in questo momento suscitano sentimenti di felicità nel suo box.

Tutto esagerato, perché in fondo siamo solo al principio. Ma intanto il gruppo ha già identificato la lepre da rincorrere: si tratta di Stoner, che, a dispetto delle chiacciere, fidatevi, è l’unico a sorridere (per ora).

Infine mi permetto una nota cromatica: inguardabili gli spruzzi di verde-giallo sulla nuova Ducati di Valentino. È che io sono un ferreo conservatore quando si tratta della Ducati (o anche della Ferrari), per la quale ammetto un unico insostituibile colore: rosso fiammante.