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MotoGp, netta affermazione di Pedrosa in Germania

 GERMANIA, 21 LUGLIO 2011 - Sul circuito del Sachsenring è andata in scena, nell’ultimo weekend, l’ennesima rivincita di Dani Pedrosa sulla sfortuna che sembra perseguitarlo da quando ha messo piede nella massima categoria.

Ad inizio stagione si pensa sempre possa essere l’anno buono di questo talentuoso spagnolo, ma poi puntualmente giunge il solito infortunio a tapparne le ali, lasciando sempre il dubbio agli addetti ai lavori che possa realmente essere un pilota da titolo.[MORE]

Quest’anno la caduta che compromette un intero mondiale è arrivata in Francia: clavicola destra fratturata e grandi polemiche con Simoncelli, reo di una manovra a dir poco azzardata (a proposito, il pilota romagnolo, da quando si è dato una calmata in pista, risulta fortunatamente meno appariscente, ma anche meno performante).

Pedrosa si prende una pausa per rimettere a posto la spalla, torna al Mugello ancora in rodaggio post-operazione, e alla seconda uscita dopo il rientro già si riprende il gradino più alto del podio, mettendo in riga sia Lorenzo che Stoner.

Adesso che non ha più velleità di classifica, Dani rischia di essere l’ago della bilancia dell’emozionante sfida a due per il titolo, proprio fra il connazionale e l’australiano.

In Germania l’ha spuntata Jorge, con un sorpasso al cardiopalma sul rivale della Honda, mentre le due moto affrontavano l’ultima curva prima del traguardo: un vero e proprio miracolo della fisica che nemmeno il protagonista riesce a spiegarsi razionalmente, considerando anche qualche decimo di secondo perso dall’avversario all’inizio dell’ultimo giro.

Il podio tedesco ha evidenziato una Yamaha comunque competitiva, anche con il quinto posto di Spies. Ma è soprattutto il campione del mondo in carica che appare in netta crescita e comincia a spaventare il leader della classifica Stoner, adesso distante solo 15 punti.

Al contrario, Casey sembra attraversare in questo momento una lieve flessione rispetto alla partenza a razzo di inizio stagione, nonostante difficilmente i suoi risultati non raggiungano il podio.

Dunque si prospetta una lotta a due fino alla fine del campionato, con pochi plausibili outsider: ancora discreto il piazzamento di Dovizioso, quarto al traguardo e primo fra i piloti italiani (come da abitudine ormai); eppure, nonostante la buona volontà, Andrea appare ancora un gradino sotto rispetto alla caratura tecnica e comportamentale del trio delle meraviglie.

Detto già di Simoncelli (finito sesto, a conclusione di una gara alquanto anonima), ci sarebbe da aprire il capitolo Rossi: ma l’analisi del weekend risulterebbe piuttosto impietosa (penultimo sulla griglia di partenza, nono al traguardo, dietro anche al compagno di squadra Hayden). In pratica il Dottore trova ormai difficoltà anche a regolare il gruppetto degli inseguitori, per usare un gergo tipico ad altre due ruote.

 

Maurizio Grimaldi