Politica

Moscovici: "Stiamo lavorando giorno e notte con l'Italia"

ROMA, 18 DICEMBRE- Nessun accordo è stato ancora trovato tra Italia e Commissione Europea, prosegue il dialogo.

Giovanni Tria ha inviato un nuovo schema all’Ue ove è delineata la manovra snellita, con il deficit diminuito al 2,04% e la stima che il Pil possa calare nel 2019 dall’1,5% all’1%.

Di Maio e Salvini, durante il vertice di domenica notte, hanno convalidato la diminuzione del deficit ma hanno detto un unisono “no” alla proposta del premier di abbassare di altri 3 miliardi la quota, già ridotta di 4 miliardi, dedicata alla “quota 100” e al reddito di cittadinanza, “Aver abbassato le risorse da 16 a 12 miliardi è il massimo che si può fare, non sono escluse altre piccole limature” hanno dichiarato i due vicepremier.

Spetta a Conte e a Tria reperire i soldi che mancano. Sono 3 le proposte valutate: sospendere o rinviare di 1 o 2 anni le agevolazioni fiscali per le operazioni delle grandi imprese, stimare un miliardo aggiuntivo di dismissioni immobiliari da realizzare via cassa depositi e prestiti ed infine realizzare in bilancio tagli fino a 500 milioni di euro. Convincere Bruxelles che tali interventi siano sufficienti per abbassare il deficit è complicato, soprattutto quando è ancora in corso il dibattito parlamentare sulle misure della manovra, infatti, solo un via libera delle Camere certifica gli effettivi impegni presi dal governo. L’Unione europea, inoltre, vuole evitare di riaprire le tensioni con il nostro paese, per questa ragione non è detto che il giudizio finale della Commissione arrivi entro il 19 dicembre, come era stato previsto.

Il commissario Pierre Moscovici ha dichiarato ai microfoni francesi “Stiamo lavorando giorno e notte con le autorità italiane la Francia sarà l’unico paese a superare il 3% del deficit senza incorrere in alcuna sanzione, lavoriamo affinché neanche l’Italia venga sanzionata, sarebbe negativo”.

Commenti e sviluppi non graditi da Matteo Salvini che si augura “Che a Bruxelles ci sia buonsenso non figli e figliastri: all’Italia controllano pure i peli del naso mentre Macron può fare quello che gli pare” mentre Di Maio proclama “Nella legge di bilancio ci sono i sogni di chi vuole cambiare l’Italia, siamo imbattibili e inarrestabili”.

Adesso sta al Premier Giuseppe Conte trovare un accordo entro la fine dell’anno.

 Ludovica Portelli