Mosca denuncia interferenze di Washington contro Caracas

Luigi Palumbo
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CARACAS, 29 GENNAIO - In Venezuela, l'opposizione tra il presidente Nicolas Maduro e l'Assemblea Nazionale con Juan Guaido - autoproclamatosi capo dello stato il 23 gennaio - si sta trasformando in una grande crisi internazionale e in un nuovo scontro diplomatico tra Russia e Stati Uniti. 

Il Cremlino, ha denunciato martedì le nuove sanzioni "illegali" degli Stati Uniti contro la compagnia petrolifera nazionale venezuelana (PDVSA), accusando Washington di "interferenze" e annunciando la sua intenzione di difendere i suoi interessi nel paese. 

"Le autorità legittime in Venezuela considerano tali sanzioni illegali e appoggiamo pienamente questa opinione", ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti, accusando gli Stati Uniti di "concorrenza sleale" e "flagrante interferenza". 

"Difenderemo i nostri interessi nel quadro del diritto internazionale, utilizzando tutti i meccanismi a nostra disposizione", ha aggiunto Peskov, in quanto, la Russia ha investito miliardi di dollari in petrolio e armi in Venezuela.

Intervenendo in una conferenza stampa, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha avvertito che "con altri membri responsabili della comunità internazionale, Mosca sta facendo tutto il possibile per sostenere il governo legittimo del presidente Maduro" gli Stati Uniti  "hanno intrapreso la strada diretta per rovesciare le legittime autorità del Venezuela", ha detto Lavrov, affermando che le sanzioni statunitensi "minano gravemente le ultime tracce di fiducia nel sistema monetario e finanziario internazionale, basate sulla preminenza del dollaro ". 

Il Parlamento venezuelano, guidato dal 35enne Juan Guaido, si mostra determinato a provocare la partenza di Nicolas Maduro. Nella giornata di oggi, si è riunito  per discutere un "piano di salvataggio del paese" e la possibilità di "elezioni libere e trasparenti”.

Forte del sostegno internazonale, di Stati Uniti, e Unione Europea, dove sei paesi Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Portogallo e Paesi Bassi, hanno dato tempo fino a domenica al presidente socialista per indire elezioni, Juan Guaido, mentre tutti gli occhi sono rivolti al Venezuela, in una situzione di pieno disastro economico e nel cuore di una battaglia diplomatica internazionale, ha invitato la popolazione a manifestare nelle piazze e nelle strade domani mercoledì 30 gennaio e sabato 2 febbraio.

Oltre a Pechino e Mosca, Nicolas Maduro rimane supportato dalla Corea del Nord, dalla Turchia o da Cuba. 

Luigi Palumbo

Fonte immagine: Sky News


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Scritto da Luigi Palumbo

Giornalista di InfoOggi

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