Cronaca
Covid-19, morto lo scrittore Luis Sepulveda
Si è spento a Oviedo all'età di 70 anni a causa del coronavirus Luis Sepulveda, scrittore cileno, autore di diversi bestseller, dissidente ai tempi della dittatura Pinochet, penna dal talento unico e grande appasionato di calcio. "Amo Zeman, Falcao e Bielsa", confessò nel 2012 a Sky.it
Lo scrittore Luis Sepulveda è morto per coronavirus a Oviedo. Aveva 70 anni. Lo riferisce l'Efe che cita fonti vicine all'autore cileno. Lo scrittore, nato il 4 ottobre del 1949 a Ovalle (Cile) aveva contratto il Covid-19 a fine febbraio insieme alla moglie. Sepulveda aveva partecipato a fine febbraio a un festival letterario, il Povoa do Varzim al festival Correntes d'Escrita, in Portogallo. Il suo era stato il primo caso di coronavirus nelle Asturie. Lo scrittore era stato messo in isolamento all'Ospedale universitario centrale di Oviedo. Autore di oltre 20 romanzi, libri di viaggio, saggi e sceneggiature, Sepulveda vinse il Premio Tigre Juan del 1989 con il suo romanzo 'Il vecchio che leggeva romanzi d'amore' ed il Premio Primavera de Novela nel 2009 con 'L'ombra di quel che eravamo'.
Luis Sepulveda, vita e opere
Luis Sepulveda, a marzo era atteso in Italia per parlare di 'Coraggio' al festival dei piccoli e medi editori 'Più libri più liberi', cancellato per la pandemia. E' stato autore de 'Il vecchio che leggeva romanzi d'amore', pubblicato in Italia nel 1993, con cui aveva conquistato la scena internazionale, e di 'Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare', diventata un film d'animazione per la regia Enzo D'Alo', che lo ha consacrato come scrittore non solo per un pubblico adulto ma per tutte le età. Combattente, arrestato due volte e condannato all'esilio durante la dittatura di Pinochet, nemico del neoliberismo, ecologista convinto, Sepulveda, che aveva riottenuto la cittadinanza cilena nel 2017, ha lottato contro l'invisibile nemico fino all'ultimo all'Ospedale Universitario di Oviedo, nelle Asturie dove viveva dal 1996, a Gijon, con la moglie Carmen Yáñez, poetessa cilena e grande amore di una vita. Lo scorso ottobre aveva compiuto 70 annifesteggiati a Milano in un evento organizzato dalla sua casa editrice italiana, Guanda. Innamorato dell'Italia dove le sue opere hanno superato complessivamente gli otto milioni di copie e dove lettori e fan lo hanno sempre ricambiato con incontri affollatissimi da un pubblico di ogni età, vincitore del Premio Hemingway per la Letteratura, del Premio Chiara alla carriera e insignito di una Laurea Honoris Causa in Lettere dall'Università di Urbino, era nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre del 1949. Cresciuto in un quartiere proletario di Santiago del Cile a 13 anni sognava di diventare un calciatore ma l'incontro con Gloria, ''la ragazza più bella del mondo'' lo fece andare in un'altra direzione, verso la poesia che era la cosa che lei amava di più. Così diventò un fervido lettore di Garcia Lorca, Antonio Machado e Gabriela Mistral, prima donna latinoamericana a vincere il Nobel per la letteratura nel 1945. (Sky Sport)