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Morto Gurlitt, collezionista delle opere sequestrate da Hitler. Lascia tutto al museo di Berna

MONACO DI BAVIERA, 7 MAGGIO 2014 - E' morto ieri nel suo appartamento di Monaco, nel quartiere residenziale di Schwabing, il collezionista d'arte Cornelius Gurlitt, all'età di 80 anni. Egli custodiva in casa propria un tesoro artistico di inestimabile valore che comprendeva ben 1500 dipinti sequestrati da Hitler negli anni '30 e '40 durante il regime nazista, appartenenti in origine a collezionisti ebrei o esposte durante l'esposizione del 1937 dal titolo L'arte degenerata.

Gurlitt teneva nascoste dietro polverosi scaffali quadri di Henri Matisse, Marc Chagall, Pablo Picasso, Paul Klee, Oscar Kokoshka, Otto Dix, Emile Nolde, e tanti altri protagonisti dell'arte moderna del '900, acquistati da suo padre, il gallerista Hildebrand, negli anni '30. Opere sconosciute di cui nessuno era a conoscenza, e venute fuori solo nel febbraio 2012, durante un sequestro da parte della polizia finanziaria tedesca nell'appartamento di Gurlitt.

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Il "tesoro di Hitler", così chiamato perchè le opere furono frutto dei sequestri da parte dei nazisti durante il regime del Terzo Reich, rappresenta un patrimonio le cui origini sono ancora da chiarire. Ecco perché le autorità tedesche hanno aperto un'inchiesta con i legali di Cornelius Gurlitt, rimasto traumatizzato dall'intera vicenda.

I suoi avvocati hanno spiegato: «Dopo una difficile operazione al cuore e una degenza in ospedale durata settimane, aveva espresso il desiderio di tornare a casa, dove è stato curato e accudito nelle ultime settimane e negli ultimi giorni». E lo stesso collezionista ottuagenario aveva dichiarato durante le ispezioni degli inquirenti nel suo appartamento: «Più dei miei quadri non ho amato nulla nella vita».

Le opere sono state sottoposte, nel corso di questi mesi, a continui controlli che hanno determinato lo sblocco di 1280 opere, valutandone soltanto 458 "sospette" di razzie naziste. L'inchiesta è tuttora in corso. Gurlitt si è spesso definito "indignato" per come il governo tedesco ed il ministero della Giustizia bavarese hanno agito nei loro confronti.

Oggi, dopo la sua morte, si viene a conoscenza del suo testamento attraverso «Bild», «Sueddeutsche Zeitung» e «Ndr», in cui Gurlitt esprime di voler lasciare tutte le sue opere d'arte al Kunstmuseum di Berna.

Il museo è rimasto sbalordito da questa decisione, dal momento che non ha mai avuto alcun tipo di relazione con il collezionista tedesco che ha sottolineato, nelle sue ultime volontà, di non voler lasciare nessuna opera ai suoi familiari ed a chiesto al museo svizzero di lasciare "intatta" la collezione.  

Valentina D'Andrea