Cronaca
Morto dopo Tso a Torino, telefonata dall'ambulanza: "Intervento invasivo"
TORINO, 13 AGOSTO 2015 - Nuovi particolari emergono dagli accertamenti sulla morte di Andrea Soldi, il 45enne morto il 5 agosto dopo un ricovero forzato per Tso. In una conversazione telefonica, acquisita dai Nas, tra i soccorritori dell'ambulanza e la centrale operativa del 118, avvenuta durante il tragitto in ospedale l'operatore parlando con i colleghi descrive l'intervento appena effettuato dagli agenti "un po' invasivo": il paziente, dice il soccorritore, sarebbe stato "preso per il collo e un po' soffocato". L'uomo avrebbe poi ricevuto l'ordine di caricare Soldi nell'ambulanza "ma siccome aveva le manette ed era a pancia in giu' non volevo farlo, ma mi hanno ordinato di metterlo così". [MORE]
Materiale prezioso per la Procura di Torino, che in questi giorni sta continuando ad ascoltare testimoni. L'audio è stato acquisto dai carabinieri del Nas ed è stato incluso negli atti dell'inchiesta del pm Raffaele Guariniello. Gli indagati sono uno psichiatra e i tre vigili urbani che bloccarono il paziente. Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo.
La telefonata sembra confermare l'ipotesi fatta dal medico legale dopo l'autopsia sul corpo di Andrea: la morte, infatti, sarebbe stata causata da uno "shock da compressione latero-laterale al collo". La compressione, secondo l'esperto, se esercitata per un periodo prolungato, oltre i 10-15 secondi, può provocare un afflusso ridotto di sangue al cervello con perdita di coscienza, problemi respiratori e mancanza di controllo urinario.
Si cerca di far luce anche sull'adeguatezza dei soccorsi: secondo quanto finora emerso dalle indagini, un tentativo di rianimare il paziente, anche durante il trasporto in ambulanza in ospedale, avrebbe, forse, potuto salvare l'uomo. Tuttavia, proprio perché Andrea era ammanettato e a pancia in giù, schiacciato dal suo stesso peso, circa 120 chili questo non sarebbe stato reso possibile.
Tiziano Rugi