Cronaca
Morte Oncologo Umberto Veronesi, reazioni del mondo politico e industriale
MILANO 08 NOVEMBRE - Umberto Veronesi, oncologo ed ex ministro della sanita', e' morto stasera nella sua casa milanese. Tra pochi giorni avrebbe compiuto 91 anni. è stato un oncologo e politico italiano.
Il ricordo del mondo Politico e industriale
Veronesi, rivoluziono' la cura del cancro al seno
Circa 35 anni fa, nel 1981, e' apparso sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine la ricerca, firmata da Umberto Veronesi, che ha rivoluzionato l'oncologia mondiale, segnando uno dei progressi medico-scientifici italiani piu' importanti di questo secolo. Veronesi ha dimostrato che i tumori del seno di piccole dimensioni possono essere trattati con la stessa efficacia conservando il seno, invece che asportandolo integralmente, come era allora prassi in tutto il mondo.
Da allora il trattamento dei tumori cambio': si mise fine infatti ai trattamenti eccessivi che devastavano il corpo e la mente e si inizio' un nuovo capitolo con al centro l'integrita' corporea e la qualita' di vita. Questa rivoluzione non ha solo a che vedere con l'estetica. Ma di fatto ha reso piu' curabile il cancro al seno. Se prima guariva solo il 40 per cento delle donne malate, oggi guarisce il 95 per cento. In pratica, il tumore al seno e' quello contro cui si sono registrati i maggiori successi. Altrettanto importanti gli studi di Veronesi sulla chemioprevenzione e sulla radioterapia per ridurre i rischi di recidive. Nel 1996 allo stesso Veronesi fu assegnato dalla Komen Foundation il Brinker Award, per gli "studi determinanti nel valutare tanto la necessita' di irradiare il seno dopo chirurgia conservativa, quanto le modalita' di irradiazione che dimostrano la migliore efficacia terapeutica"[MORE]
Renzi lo ricorda, un grande italiano "Ricordo Umberto Veronesi, un grande italiano". Lo scrive il presidente del consiglio, Matteo Renzi, su Twitter. "Un abbraccio ad Alberto Veronesi presente al suo comizio per la scomparsa di suo padre Umberto". Matteo Renzi ha esordito cosi' questa sera a Viareggio nel suo intervento a sostegno del si' al referendum dal palco del teatro Eden. Alberto Veronesi, figlio di Umberto e presidente del Festival Puccini di Torre del Lago, era infatti in sala ad attendere l'arrivo del presidente del consiglio quando e' stato raggiunto dalla notizia della morte del padre. Dal teatro si e' alzato un lungo applauso in ricordo dell'oncologo
Bersani, l'Italia perde comunque ma governo resta
"Vinca il Si' o vinca il No l'Italia perde, perche' e' stato sbagliato il percorso. Per quello che riguarda me, non succedera' niente. E non succedera' niente nemmeno al governo, perche' il governo non c'entra". Lo ha detto Pierluigi Bersani a Politics, su Rai3. "Io penso ancora che il Pd sia l'unica speraznza di questo Paese. Lasciarlo? Piuttosto bisognerebbe ricominciare a parlarsi", ha aggiunto Bersani.
Boldrini, ha saputo dare nuove speranze di vita
"Anche grazie a lui non parliamo piu' di male incurabile. Umberto Veronesi ha saputo dare a tanti uomini e donne nuove speranze di vita". Lo scrive su Twitter la presidente della Camera, Laura Boldrini.
la sua Fondazione, "credere nella scienza e nel futuro"
"'Credere nella scienza significa credere nel futuro'". Oggi per noi e' un giorno tristissimo.
Grazie Prof, grazie per i tuoi insegnamenti, per averci fatto credere nelle qualita' dell'uomo, nel suo progresso, nelle potenzialita' della scienza, nell'autonomia e indipendenza di pensiero. Ci mancherai tantissimo". E' il ricordo della Fondazione Umberto Veronesi, che cita una frase emblematica della filosofia del grande oncologo scomparso oggi.
Airc, ha reso terapie piu' efficaci e umane
"Umberto Veronesi faceva parte di una generazione di medici che hanno fatto la storia della medicina in Italia e che sono cresciuti all'interno dell'Istituto Tumori di Milano, il primo luogo di cura che ha approcciato la malattia oncologica con l'occhio della modernita'".
E' cosi' che Pier Giuseppe Torrani, presidente AIRC e FIRC, ricorda l'oncologo scomparso questa sera a Milano. "Tutti i malati oncologici, e AIRC in particolare, devono molto alla sua lungimiranza di medico e scienziato e alla sua instancabile tenacia nel perseguire l'obiettivo di terapie piu' umane, efficaci e accessibili a tutti", ha aggiunto.
"Fin dalle prime campagne di informazione e di raccolte fondi - si legge in una nota dell'AIRC - Veronesi e' stato il portavoce di AIRC sui media e presso le istituzioni. Fu sua l'idea di riunire la borghesia industriale milanese, i suoi amici personali e i suoi contatti di figura pubblica intorno a una causa che interessava tutti: AIRC e' nata cosi', con l'appoggio affettivo e fattivo della parte piu' produttiva di Milano".
A Veronesi si deve la nascita della Giornata per la Ricerca sul Cancro nel 1998, una delle attivita' piu qualificanti di AIRC, che ancora oggi ogni anno informa la cittadinanza sui risultati raggiunti per la cura del cancro e sull'importanza di sostenere il lavoro dei ricercatori. Tra i contributi piu' significativi di Veronesi, ricordiamo l'impegno per umanizzare le cure oncologiche e per favorire la nascita di una cultura medica attenta ai bisogni del paziente. AIRC ricorda in particolare l'innovazione portata dall'introduzione della quadrantectomia e dell'analisi del linfonodo sentinella che ha radicalmente migliorato la qualita' di vita delle donne operate per tumore al seno.
Oggi questo approccio e' diventato lo standard per la chirurgia di questa patologia in Italia e in tutto il mondo. "Ho condiviso la sua passione per la ricerca e la sua lungimiranza come scienziato, oltre che la sua umanita' come medico negli anni che ambedue abbiamo passato all'Istituto tumori di Milano", ricorda Maria Ines Colnaghi, direttore Scientifico di AIRC dal 2000 al 2015. "La nostra Associazione, nata per sostenere l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dove entrambi iniziammo la nostra avventura, e che oggi finanzia l'80 per cento della ricerca oncologica nel nostro Paese, deve a lui non solo la propria nascita, ma anche lo spirito con cui negli anni ha proseguito e ampliato la propria attivita'. Uno spirito che tutti noi di AIRC abbiamo fatto nostro e che restera' la nostra guida per il futuro"
Grasso, grande medico e uomo libero
"Una vita dedicata alla lotta contro i tumori, un grande medico ed un uomo libero. Ci mancheranno la scienza e le riflessioni di Veronesi". Lo scrive su twitter il presidente del Senato, Pietro Grasso.
Orecchia (IEO), supereremo dolore realizzando sue idee
"Umberto ci ha ripetuto che il corpo si ammala e muore, e nessuno puA² accettare questa realtA piA¹ lucidamente di noi medici oncologi. Ma la mente puA² continuare a vivere attraverso le idee e la loro rielaborazione da parte di altre menti. Supereremo il dolore annichilente di oggi continuando a sviluppare e realizzare le idee del nostro Prof, in modo che sia sempre in qualche modo con noi". A il commenta del Professor Roberto Orecchia, Direttore Scientifico IEO, sulla morte del professor Umberto Veronesi, avvenuta questa sera a Milano
Ieo, la sua eredita' di pensiero vivra' in noi
"Tutto l'Istituto Europeo di Oncologia dolorosamente colpito dalla scomparsa di Umberto Veronesi, pensa a lui con affetto e soprattutto con immensa gratitudine. Il Professore lascia fra le mura di Via Ripamonti un vuoto incolmabile, ma allo stesso tempo un'inestimabile eredita' di pensiero, che continuera' a vivere nelle donne e negli uomini IEO". E' uno dei passaggi della nota che lo IEO dedica al grande oncologo morto questa sera a Milano. Dell'Istituto Europeo di Oncologia, Veronesi e' stato l'ideatore, il fondatore e il mentore - oltre che il Direttore Scientifico per vent'anni - ed e' qui che il Professore ha voluto piantare solidamente i semi del suo lascito intellettuale di medico oncologo che ha rivoluzionato la lotta al cancro, con il suo amore empatico per i malati, il suo impegno nella tutela dei loro diritti, la sua fiducia nella ricerca scientifica, la sua capacita' straordinaria di empatia e di visione del futuro.
Quando Veronesi ha progettato e fondato lo IEO nel 1994, "voleva un ospedale che ruotasse intorno al paziente nella sua globalita' e complessita' di persona - ricorda la nota - e dove la ricerca fosse tutt'uno con la clinica perche' il maggior numero di pazienti potesse avere accesso a tutte le terapie piu' avanzate che la scienza medica mette a diposizione; voleva un centro aperto al mondo, all'innovazione e alla tecnologia, capace di valorizzare e motivare le intelligenze e i talenti, in particolare dei piu' giovani. Voleva creare un nuovo riferimento culturale in oncologia, che mettesse in primo piano il ruolo dell'oncologia italiana a livello internazionale. Sotto la sua guida, l'Istituto Europeo di Oncologia ha trasformato questa nuova idea di ospedale in realta', ed oggi ancor di piu' la squadra che Veronesi stesso ha designato due anni fa, si assume il compito di proseguire nel solco tracciato dal Professore". (Agi)