Cronaca
Morta durante un gioco erotico: condannato a 4 anni e 8 mesi l'ingegnere
ROMA, 15 GENNAIO 2013 – Oggi è stata emessa la sentenza del processo contro l’ingegnere Soter Mulè, 45 anni, condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione per il decesso di Paola Caputo, ventitreenne leccese, morta durante un gioco erotico avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 Settembre 2011 a Roma, nel garage di un palazzo di via Settebagni.[MORE]
La sentenza, emessa dal gup Giacomo Ebner, arriva in seguito a un processo svolto in rito abbreviato con l’accusa di omicidio colposo con l’aggravante della previsione dell’evento – l’accusa di omicidio preterintenzionale è stata derubricata, tenuto conto del fatto che le due ragazze presenti erano consenzienti – e a questa si aggiunge l’accusa di lesioni colpose gravi per le ferite riportate all’altra ragazza, Federica, romana, che è finita in coma in seguito ai fatti avvenuti quella notte.
La morte della ragazza era stata causata, secondo l’autopsia, dall’asfissia provocata dalle funi utilizzate per la pratica dello shibari, una pratica sessuale giapponese. L’ingegnere, come sottolinea il giudice, ha manifestato «una gravissima imprudenza contrassegnata dall’aver dato corso a una pratica in cui egli stesso si definisce poco esperto e oggettivamente rischiosa» in un gioco che «non prevedeva alcun effetto di sollevamento mediante la corda al collo delle due ragazze». (foto: AGI)
Cristina Rendina