Economia

Moody's, Dopo il danno la beffa

Milano, 13 luglio 2011- Inversione di rotta da parte di Moody’s in merito al rating sul debito sovrano dell’Italia. Infatti, A mercati chiusi, rispettando le ultime disposizioni Consob, l’agenzia di rating promuove a scoppio ritardato la flessibilità dell'Italia, "La manovra sui conti pubblici italiani contiene misure interessanti che confermano che l'Italia ha delle opzioni per risparmiare". Ad affermarlo, Alexander Kockerbeck, vice-president di Moody's. [MORE]


Per gli esperti dell’agenzia di rating, se il governo italiano riuscirà a fare approvare la manovra correttiva così com’è stata presentata, questo rappresenterà un buon segnale in termini di risanamento dei conti pubblici, in quanto "le misure dimostrano che il governo ha molte opzioni davanti a sè per intervenire sia sul lato della spesa che su quello delle entrate".


Per giustificare questo cambio di posizione, Moody’s ha tirato in ballo il fatto che negli ultimi giorni ci sono stati "alcuni contrasti politici", attorno alla figura del ministro dell'Economia GiulioTremonti, che hanno generato "un aumento dei rischi di attuazione delle misure, e questo potrebbe essere stato un fattore di nervosismo".


In riferimento "all'allargamento dello spread italiano", Kockerbeck mette le mani avanti sostenendo che, "è anche il riflesso dell'andamento del bund tedesco, molto comprato nell'attuale situazione di alto nervosismo sui mercati e avversione al rischio. Certo il Btp decennale oltre il 5% non si vedeva da tanto tempo".


In merito alla decisione presa il mese scorso di una possibile revisione sul rating italiano (Aa2), Moody’s sostiene che buona parte della decisione è strettamente connessa all’evolversi della situazione della Grecia. Kockerbeck ha continuato affermando che rischi di contagio della crisi del debito in Italia "semplicemente non ci sono". Aggiungendo che le nostre banche "hanno un approccio conservativo e prudente. Ora hanno un pò di crediti a rischio e, ovviamente, hanno in pancia molti titoli di Stato perchè fanno parte della folta schiera di investitori domestici".


Posizioni queste che sono in netto contrasto con quanto affermato dalla stessa agenzia nelle ultime settimane. A voler essere mal pensanti, sembra solo un modo per far placare le acque agitate in cui negli ultimi tempi le 3 più importanti agenzie di rating stanno navigando.


Sta di fatto che, dopo i giorni difficili vissuti dai mercati finanziari ed in particolare dai titoli di Stato italiani, questa inversione di tendenza dell’agenzia di rating, lascia un retrogusto amaro. Uno pseudo “mea culpa” che non risarcisce l’Italia, i piccoli e grandi investitori , per i danni che i loro giudizi hanno procurato.
 

Rosy Merola