Monti: prima evitare fallimento, dopo l'Italia tornerà a crescere
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
MILANO 21 APRILE 2012- L' Italia <<ritroverà presto gli anni buoni di crescita come quelli avuti tante volte in passato>> questo quanto annunciato Mario Monti dal Salone del Mobile di Milano.
<<Non abbiamo un ministro del Mezzogiorno, così come non abbiamo una visione padana della realtà italiana - ha sottolineato il premier - Abbiamo un ministro per la Coesione territoriale>>.
Il premier commenta così lo stanziamento di 460 Miliardi di dollari da parte del Fmi: <<Questa decisione del Fondo monetario internazionale è il risultato di un grande impegno collettivo, in particolare da parte dell'Europa, per mostrare a se stessa, agli Usa e agli altri partner del Fondo di avere messo ordine nella propria casa>>.
Gli sforzi fatti dai paesi dell'Ue hanno << dato conforto e rassicurazione a molti membri del Fondo monetario internazionale, in particolare quelli asiatici, quelli europei extra eurozona e ai Brics>>.
<<Nella casa dell'Ue - ha aggiunto il presidente del Consiglio - hanno messo ordine i singoli Paesi, a cominciare dal nostro, sia l'Europa collettivamente, consolidando da un lato la disciplina di bilancio, il cosiddetto fiscal compact, dall'altro erigendo barriere di protezione in caso di incendi finanziari, i cosiddetti firewalls>>. Proprio per questo motivo i vari partner degli Fmi << hanno accettato di aumentare le risorse>>.
<<Mi si chiede se questo sarà sufficiente - ha aggiunto Monti - è qualcosa di oggettivamente importante, ma la reazione dei mercati non è sempre prevedibile>>. Inoltre ha aggiunto che <<non è saggio che chi governa si lanci in previsioni sulle reazioni dei mercati>>.
<<La cosa più importante - ha spiegato - è evitare che tra uno, cinque, dieci mesi ci sia un crack finanziario che peggiori la situazione di ciascuno>>.[MORE]
Riguardo al Salone del mobile ha affermato che <<un settore che è una tradizionale forza dell'Italia, che ha saputo rinnovarsi e riposizionarsi su prodotti di fascia alta>>
Esso <<è un punto di visibilità di un bacino di imprenditorialità molto diffusa in Italia, con 73.500 imprese che impiegano 389 mila occupati. Parliamo del 9% del totale del manifatturiero e del 3% del pil italiano. Il settore di cui parliamo rappresenta l'intera crescita dell'economia italiana in un anno - ha continuato riferendosi agli anni in cui il pil italiano cresceva a ritmi sostenuti e non si contraeva come invece fa attualmente - è qualcosa di molto notevole>>.
TAMMARO CASO