Economia

Monti, apertura alla patrimoniale

MILANO, 12 NOVEMBRE 2012 – Nel corso del Forum del Financial Times in corso a Milano, apertura del premier Monti alla patrimoniale, “Vorremmo introdurre una tassa generalizzata sui patrimoni ma non avendo gli strumenti non vorremmo favorire l’allontanamento dei capitali”, puntualizzando che la suddetta, “Non verrà introdotta nottetempo, ci sono passi che stiamo facendo”.

Il premier ha proseguito sottolineando che, “Il mio approccio è laico: non sono contrario a una tassa patrimoniale ma dipenderà da come funzionerà e da come sarà utilizzata: come strumento fiscale o come misura una tantum da parte di governi che vogliono dare un taglio al passato. Il 4 dicembre scorso avevamo considerato di introdurla. Ma da una parte 1,5 dei tre componenti della nostra maggioranza era contrario. Dall’altra, a differenza di altri sistemi fiscali, in Italia non erano disponibili informazioni sulla proprietà dei beni. Abbiamo allora approssimato la cifra aumentando la percentuale su alcuni beni già tassati. E alla fine abbiamo preso la decisione sulla tassa sulla prima casa che era stata rimossa dal governo che ci ha preceduto e che però esiste in tutti i paesi”, ribandendo che, “Vorrei sdrammatizzare: la tassa patrimoniale esiste già in alcuni paesi estremamente capitalisti”.

Comunque sia, Monti si è soffermato anche sulla piaga sociale inerente all’evasione fiscale, dichiarando “guerra a evasione e corruzione”, evidenziando, a un anno dall’insediamento del suo governo, le scelte già efettuate per combatterle, “come il redditometro, il tetto ai pagamenti in contanti. Non c’è società civile che si possa basare sulla fiducia tra individui e Stato e viceversa se non si abbatte l’evasione fiscale e la corruzione”.[MORE]

Non poteva mancare un riferimento alla crisi, “La crescita può tornare non appena sarà risolta la crisi della zona euro» secondo Monti che ha indicato la seconda metà del 2013 per la ripresa economica”, ha sostenuto Monti. Di diverso avviso, invece, sembra essere Moody’s che rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil, stimando un suo calo nel 2012 tra il -2 e il -3%, mentre per il 2013 l’attesa è di un calo fino all’1%, con un livello però di incertezza sulla previsione aumentato molto, e di un aumento fino all’1% nel 2014.

Il premier ha proseguito sottolineando che, “Il mio approccio è laico: non sono contrario a una tassa patrimoniale ma dipenderà da come funzionerà e da come sarà utilizzata: come strumento fiscale o come misura una tantum da parte di governi che vogliono dare un taglio al passato. Il 4 dicembre scorso avevamo considerato di introdurla. Ma da una parte 1,5 dei tre componenti della nostra maggioranza era contrario. Dall’altra, a differenza di altri sistemi fiscali, in Italia non erano disponibili informazioni sulla proprietà dei beni. Abbiamo allora approssimato la cifra aumentando la percentuale su alcuni beni già tassati. E alla fine abbiamo preso la decisione sulla tassa sulla prima casa che era stata rimossa dal governo che ci ha preceduto e che però esiste in tutti i paesi”, ribandendo che, “Vorrei sdrammatizzare: la tassa patrimoniale esiste già in alcuni paesi estremamente capitalisti”.

Comunque sia, Monti si è soffermato anche sulla piaga sociale inerente all’evasione fiscale, dichiarando “guerra a evasione e corruzione”, evidenziando, a un anno dall’insediamento del suo governo, le scelte già efettuate per combatterle, “come il redditometro, il tetto ai pagamenti in contanti. Non c’è società civile che si possa basare sulla fiducia tra individui e Stato e viceversa se non si abbatte l’evasione fiscale e la corruzione”.