Politica

Monti, alcuni ingredienti della sua ricetta: modifiche all'Imu, riduzione Irpef e pressione fiscale

ROMA, 06 GENNAIO 2013 – A Sky tg24,  Mario Monti torna a parlare della sua decisione di 'salire' in politica, “Non c'era alcun patto, io stesso pensavo di non candidarmi perché pensavo non necessario farlo. Ero ottimista sul fatto che il paese continuasse di per sé nella direzione delle riforme ma ho visto molte preoccupazioni nell'economia italiana e all'estero”, negando le voci che parlano di un'intesa precedente con Abc per non candidarsi.

Poi, rimanendo in tema, il Professore ammette che, i primi ad essere messi al corrente in merito, "I miei due presidenti: quello della Repubblica e quello di casa mia". Ritornando alla sua decisione che, ormai, ha preso forma e sostanza, con tanto di simbolo in cui compare il suo nome, Monti puntualizza, "Non volevo neanche che apparisse. Non mi piace espormi così tanto, ma tutto è nato per la sollecitazione di forze politiche e della società civile perché io mi ricandidassi con la mia agenda, quindi ci voleva”, aggiungendo, “Non sapevo neanche che a disegnare il simbolo fossero i creativi che avevano lavorato per Vendola, ma questo è positività in più”.

In particolare, Monti ha confermato che ufficializzerà le candidature per la sua lista "nei prossimi giorni, non so se martedì. Ho pensato di dover promuovere lo sforzo della società civile accanto a politici, ben filtrati, quanto a rigore di comportamento, per sprigionare l'energie di questa che si era completamente separata dalla politica. Noi ci schieriamo per le riforme e contro quei nidi di conservazione dell'Italia che esiste, nidi che ci sono sia a destra che a sinistra”. E, sulla candidatura di Montezemolo, il Professore precisa, “Per quel che mi risulta ha creato tre anni fa un think tank ma non ha intenzione di candidarsi, è una personalità di grande rilievo. Gli uomini di Italia Futura saranno vagliati uno per uno da me così come i candidati della società civile".

In riferimento alla questione della lista unica anche alla Camera, Monti dice, “Ho pensato che va bene sentire l'elitismo della società civile ma non al punto di escludere forze politiche serie. Non ho subito un diktat ma sono convinto che sia meglio così, poi mi sa che le forze politiche hanno avuto la sorpresa non gradita che il riferimento del mio nome poteva andare solo ad una lista”.

Precisato ciò, Monti si concentra su quelli che ritiene essere i problemi 'seri' dell'Italia, arrivando al tasto dolente delle le tasse, nello specifico, dell'Imu, "che va modificata. E il gettito va dato maggiormente ai Comuni. Ma l'imu è frutto del precedente moderno che si è impegnato a reintrodurla negli accordi con l'Ue senza specificare se la tassa sarebbe stata imposta anche sulla prima casa, ha detto il premier uscente”. Alla domande del giornalista che gli domanda l’ammontare esborsato per la suddetta imposta, il Professore replica, “Quanto ho pagato di Imu? Parecchio ma non ho qui la cifra. Si occupa mia moglie di queste cose”. [MORE]

Poi, passando all’Irpef e all’Iva, Monti si dice ottimista, “Un punto in meno di Irpef e il non alzare di un punto l'Iva a luglio è possibile. Ci sono tutte queste possibilità. Queste e anche di più. Qual è la via maestra? Ridurre la spesa pubblica. Noi ci siamo messi all'opera ma sulla spending review abbiamo trovato in Parlamento molte difficoltà. Ad esempio, il provvedimento sulla Province non corrisponde a quanto aveva previsto il governo”.

Monti, inoltre, avverte che, “Occorre fare molta attenzione con le promesse fiscali. La pressione fiscale va ridotta ma non vanno fatte promesse non mantenibili” e - ricollegandosi a quando nel 2004 Berlusconi gli chiese di fare il ministro dell'Economia dopo Tremonti – “Gli dissi che avrei anche potuto ma che nel breve non c'era modo di ridurre l'Irpef come aveva promesso. Il Cavaliere non è poi riuscito a ridurre l'Irpef”. E su Berlusconi aggiunge, “C'è stato un periodo in cui per Berlusconi potevo essere non un 'leaderino', ma qualcosa di più”. 

Spazio anche per legge anti-corruzione che, secondo Monti, c'è stato “un freno particolare del Pdl, come c'è stato sul mercato del lavoro da parte del Pd. L'azione del suo governo è stata frenata a fasi alternate dalle forze della 'strana' maggioranza. Mentre i centristi dell'Udc "sono stati i più grandi sostenitori della maggioranza”.

Interrogato sulla questione spread, il Professore risponde, "Quando lo spread scende si può misurarne il beneficio ma nel novembre 2011 la situazione rischiava di diventare tecnicamente catastrofica, e quindi ben al di là del 'moloch' che gli italiani hanno imparato a conoscere. Con lo spread sotto i 300 punti si risparmiano molti miliardi e questo risparmio va contato sul debito pubblico per gli interessi ma anche su quello privato. Un risparmio che può essere calcolato come superiore al gettito Imu. Ma quando noi siamo arrivati, lo spread rischiava di diventare tecnicamente catastrofico”.

Rimanendo nell’ambito dei poteri forti e di chi lo accusa di rappresentarli, "Il Governo Berlusconi era contro la tassazione delle transazioni finanziarie. Germania, Francia e altri la volevano e l'Italia la bloccava. Io ho cambiato la posizione dell'Italia e adesso si sta facendo questa cosa in Europa. Il nostro Governo ha introdotto una cosa che ha dato molto fastidio ai banchieri: ha vietato che le stesse persone sedessero nei cda di banche e assicurazioni concorrenti. A quelli che credono che sia un amico dei poteri forti possono andare a chiedere a Jack Welch e a Bill Gates e assumere informazioni", riferendosi - rispettivamente - all presidente della General Electric e al fondatore della Microsoft: al primo non consentì l'acquisizione della Honeywell, al secondo gli fece pervenire una multa record per violazione delle norme sulla concorrenza.

Infine, sull’annullamento del suo intervento da Giletti prevista per oggi, Monti con una punta di ironia dice, “in Rai sono stati così inseriti degli uomini miei che oggi non sono andato ospite a una trasmissione "L'Arena", oggi su Raiuno. Avevamo chiesto se era possibile oggi, ma era proibito in quanto giorno. Questa è una Rai dove non riesco a vedere in che modo il presidente Tarantola e il dg Gubitosi siano uomini miei, hanno mostrato anche in questo caso indipendenza, ma loro indipendenza è riconosciuta da tutti".

E su Monti , non poteva mancare l’ennesima esternazione di Berlusconi che, in un'intervista al Giornale dell'Umbria, ha affermato, "Si è messo insieme a dei compagni di viaggio a dir poco inaffidabili e la sua lista é stata messa in campo per portare voti alla sinistra sotto mentite spoglie": così Silvio Berlusconi. "Una cosa immorale - osserva - contro la quale è mio dovere battermi”.

(fonte: La Repubblica, Ansa)

Rosy Merola