Politica
Monte Bianco, la Francia blocca l'accesso al ghiacciaio: si riapre il contenzioso sul confine
AOSTA, 8 SETTEMBRE 2015 – Nuovo capitolo nella saga del confine del Monte Bianco, che oggi rischia di approdare sul piano diplomatico: pochi giorni fa due guide alpine francesi, su mandato del sindaco di Chamonix, hanno bloccato l'accesso al ghiacciaio del Gigante dal rifugio Torino, poco sotto la stazione di arrivo della funivia Skyway, considerandolo territorio francese. Le motivazioni sarebbero da intendere per la sicurezza nazionale. Il sindaco di Courmayeur ha fatto sapere che “sono stati tolti gli avvisi di pericolo che avevamo posizionato dopo il massiccio afflusso di turisti nei mesi scorsi, e hanno chiuso il passaggio, creando anche situazioni di pericolo per gli alpinisti che ora devono scavalcare una transenna per mettere piede sulla neve”.
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I francesi ritengono che il confine passa sotto il rifugio Torino, che dunque sarebbe in territorio Transalpino; la controparte italiana sostiene invece che la linea di confine passi in mezzo al ghiacciaio, ossia a 300 metri più in alto del rifugio, che dunque risulta essere in Italia. Il maresciallo della Guardia di Finanza Delfino Viglione si occupa del contenzioso da anni: “I confini sono sullo spartiacque, dal Dome di Gouter alla vetta del Monte Bianco, dal Mont Maudit alla Tour Ronde, dal Flambeau fino a punta Hellbronnes. In alta quota ci sono i cippi, è la cresta che fa da confine”. E le parole del maresciallo sono le stesse del trattato del 1860 tra i due paesi, stilato in seguito alla cessione di Nizza e della Savoia alla Francia.
Furibondo il sindaco Derriad: “Il rifugio Torino è in Italia, e lì i francesi non hanno alcuna competenza. La decisione di chiudere il passaggio avrà delle conseguenze giudiziarie. È vero, il nostro catasto non coincide con quello di Chamonix. Noi comunque ci basiamo sulle cartografie della Nato che recepiscono la convenzione del 1860 e mettono il confine sullo spartiacque. Anche per la stazione della Skyway – continua il primo cittadino – ci siamo tenuti lontano dal confine, proprio per evitare problemi. Anzi, risulta che sia la stazione di arrivo della telecabina francese dell'Aiguille du Midi ad essere in parte sul territorio italiano”.
Foto: etleboro.org
Dino Buonaiuto