Cronaca

Monsignor Antonio Scalise: a Simeri un convegno in memoria del 50° anniversario della morte

SIMERI (CZ), 12 SETTEMBRE 2013 - “Le parole possono persuadere, ma gli esempi trascinano”, diceva il Santo Curato d’Ars: infatti, ancora oggi, a 50 anni dalla morte, trascina l’esempio di carità fulgida di Mons. Antonio Scalise, parroco di Simeri Crichi dal 1922 al 1963: per omaggiarne la memoria, presso la Chiesa matrice "San Nicola di Bari" in Simeri Crichi, si è tenuto un convegno , preceduto dalla S. Messa in suffragio, concelebrata da Don Gesualdo De Luca, Vicario Episcopale, Don Luigi Talarico, (parroco, quest’ultimo, di Simeri Crichi e organizzatore dell'evento), Padre Francesco Critelli, vicario foraneo, e Don Carlo Nocchi, parroco di Sellia Superiore.

Il convegno si è i aperto con i saluti ed i ringraziamenti da parte di Don Luigi a tutti i presenti ed in particolare alla famiglia Scalise; ha moderato Don Gesualdo De Luca, presentando come primo relatore il prof. Can. Don Pietro Emidio Commodaro, docente emerito di storia della chiesa dell'Istituto Teologico Calabro "Pio X" di Catanzaro: questi ha brillantemente spiegato la storia di Mons. Scalise con vari cenni storici alle guerre e al '900 in generale.

Monsignor Antonio Scalise nacque il 18 Agosto 1877 e morì il 17 Agosto 1963. Nel 1892 entrò in seminario da dove poi venne mandato al liceo "P. Galluppi"; nel 1900, nel corso dell'anno santo, si trovò pellegrino a Roma. Era un uomo che amava molto la storia: per arricchire la sua cultura decise di ricercare notizie su Simeri Crichi, paese in cui sarebbe diventato poi sacerdote il 7 Luglio 1922. Durante il suo sacerdozio a Simeri Crichi fece molte opere di misericordia: fondò una società per i lavoratori, "inventò" una nuova musica e aprì una scuola che venne riconosciuta dal Governo. Fu un uomo molto vivace e schietto. Dalle varie testimonianze si può capire che fu un uomo soprattutto molto altruista: prestò soccorso a molte persone bisognose. Le conclusioni del convegno sono state affidate a S.E. Rev.ma Mons. Antonio Cantisani, arcivescovo emerito della Diocesi di Catanzaro-Squillace.

Oltre ai relatori e alla platea di fedeli, presenti al convegno anche il sindaco di Simeri Crichi, prof. Marcello Barberio con tutta l'amministrazione comunale, il capo dei vigili urbani del comune, Nicola Canino, l'ex sindaco di Simeri Crichi, avv. Saverio Loiero, che da sindaco intitolò la piazza antistante la chiesa proprio in nome di "Mons. Antonio Scalise". Presente al convegno, oltre ai fedeli e ai catechisti della parrocchia, la giovane redazione del giornale online del paese "La gazzetta dei ragazzi" guidata dai giovani direttori Filippo Coppoletta e Gabriele Pugliese: ragazzi lodevoli, socialmente impegnati, che rappresentano belle promesse per il futuro del paese. Presenti anche sacerdoti che da sempre hanno avuto a cuore Mons. Scalise quali Don Francesco Cristoforo, parroco in Simeri e Don Orlando Amelio, parroco di Gimigliano e originario di Simeri Crichi. Il convegno si è concluso con il ringraziamento da parte dell'avvocato Scalise, nipote del monsignore, a Don Luigi e alla comunità parrocchiale, ai relatori e a tutti i presenti per l'affetto e la partecipazione dimostrata per lo zio: l’avvocato ha quindi letto il discorso pronunziato da Mons. Scalise ai fedeli, in occasione della fine della Prima Guerra Mondiale , dal titolo "Commemorando la Vittoria, sottolineando che sono molti i cenni e gli esempi che Don Antonio fece allora e che ritroviamo ora in tante realtà quotidiane. Si spera che eventi storici, religiosi e culturali come questi non manchino mai nelle comunità, così da riportare alla luce persone e cose che non dovrebbero mai essere dimenticate, perché, per citare ancora il Santo Curato d’Ars “La terra è troppo bassa, è troppo povera per il cuore dell'uomo: il cielo, nella sua immensità, Dio col suo amore, possono, essi soli, riempire l'infinita capacità di desideri di questo cuore, fatto soltanto per amare”. [MORE]

ANNA ROTUNDO