Cultura e Spettacolo

Mons. Vincenzo Bertolone: Un Natale di pace illuminato dalla fede

CATANZARO 24 DICEMBRE 2012 - sempre più corti, quando in un normale inverno cominciano a cadere i primi fiocchi di neve, allora, timidi e lievi, fanno capolino anche i primi pensieri di Natale. E sulla terra scende come una calda corrente d’amore». Mi rivolgo alla comunità diocesana prendendo in prestito le parole di Edith Stein, per invitare tutti a guardarci dentro ed a riscoprire il senso di questi giorni particolari, vissuti guardando Colui che viene. Si pensi, in proposito, a come l’attesa era vissuta dai bambini di ieri, tra i quali c’ero anch’io, quando s’avvicinava il Natale e si viveva nell’ansia dell’attesa dei doni di quella notte.

Che cosa mai può sorprendere un bimbo di oggi che possiede tutti i giochi possibili, le leccornie e i divertimenti immaginabili? È per questa sazietà del corpo e del cuore, che non si riesce più a vivere nell’attesa e scoprire di avere un lungo tempo in cui dover vegliare, con lo sguardo attento, lo spirito allerta, la coscienza tesa. Eppure, nell’incarnarsi di un Dio bambino avviene qualcosa che scompagina tutte le gerarchie umane. Dio viene a incrociare e a sentire come parte di se stesso tutti i piccoli della terra: i bambini, i malati, gli emarginati, i senza patria, i senza nome, i senza voce.

Il rivivere il giorno in cui Gesù è nato è un’occasione, allora, per ritrovare una fede autentica che dia senso ed alimenti la vita e nutra corpo e anima, facendoci più saldi e più sereni nella prova nella quotidianità, perché quando il cuore dell’uomo è ancora in grado di inquietarsi, di sospettare di se stesso, di non arrendersi al grande sbadiglio di una vita sazia e piatta, tutto può ancora accadere a noi stessi ed agli altri. So che in questi giorni, che sono di crisi, in ciascuno di voi, si agitano tanti sentimenti, ansie, timori, preoccupazioni. Non vi abbandoni mai la fiducia: Dio che si fa uomo e viene sulla terra a morire per gli uomini è il segno che è possibile sperare oltre ogni speranza.

Buon Natale, buon anno a voi ed alle vostre famiglie. Auguri a tutti, agli uomini ed alle donne di ogni razza; a chi crede ed ai miscredenti; a chi spera e a chi non spera, soprattutto a chi è solo anche in questi giorni. Auguri di un Natale di pace illuminato dalla fede, che ci purifichi e ci renda cristianamente limpidi, che ci renda più semplici, più santi, più caritatevoli, più fidenti, più lieti e soprattutto desiderosi di Dio, compagni dei poveri ed abitanti della casa del Signore, di quella casa in cui, scriveva Gianni Rodari, «c’è posto per tutti ed una pace che scalda più del sole».
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+ Vincenzo Bertolone
Arcivescovo Metropolita