Chiesa e Società
Mons. Nunzio Galantino all'VIII Convegno Internazionale del Movimento '#Movap8' [Foto e Video]
Mons. Nunzio Galantino all'VIII Convegno Internazionale del Movimento Apostolico '#Movap8' [Foto e Video]
Monsignor Galantino: “andare controcorrente, come chi accoglie i migranti, per cambiare la storia”
ROMA, 21 APRILE 2016 - “Misericordia: germe divino che trasforma la storia”: questo il tema che ha guidato l’ottavo Convegno internazionale del Movimento Apostolico tenutosi mercoledì scorso nell’Auditorium “Conciliazione” di Roma alla presenza di oltre due mila delegati provenienti dalle sedi italiane ed estere che al mattino hanno ricevuto il saluto di Papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro.
Relatore ufficiale è stato Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, già vescovo di Cassano allo Ionio. [MORE]
I lavori del convegno, moderati dalla professoressa Anna Guzzi, maestra delle novizie dell’Istituto Secolare “Maria Madre della Redenzione”, sono stati introdotti dai saluti del presidente del Movimento Apostolico, Cesare Rotundo, che ha evidenziato la propria esperienza umana e spirituale maturata nel Movimento Apostolico, attraverso la testimonianza dell’ispiratrice e fondatrice Maria Marino, vivendo il carisma del “ricordo della Parola del Signore al mondo”.
Poi, ad offrire una chiave di lettura al tema è stato Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra. “Germe e trasformazione – ha affermato Bertolone – sono immagini desunte dalla bolla di indizione consegnata l’11 aprile 2015 da Papa Francesco, in cui lo sguardo misterioso di Gesù trasforma la storia dell’esattore Matteo. Trasforma uno dei dodici e attraverso di lui la storia dell’uomo che diviene storia cristiana”. Per Mons. Bertolone “il germe è affidato alla Chiesa e ai movimenti perché la stessa missione della Chiesa trae dai gesti la sua ispirazione”. Ma “non possiamo ignorare le ingiuste condizioni materiali di un numero infinito di uomini e donne nel mondo. La misericordia – ha evidenziato Mons. Bertolone – non si presenta solo come un gesto, che pur ci vuole, ma come un atteggiamento radicale e un modo di essere. Ecco da qui la necessità di trasformazione tramite il germe divino”.
Mons. Nunzio Galantino, porgendo un saluto a tutti i presenti ha ribadito che “abbiamo bisogno di capire perché il Papa abbia parlato della misericordia capace di capovolgere le logiche dominanti. La cultura contemporanea - ha analizzato il presule - propone l’ideale di vincere ogni sorta di sfida tecnica o comunque l’immagine di una lotta in cui vince il più forte o che l’uomo non debba temere niente e nessuno”. Ecco perché “occorre un cuore misericordioso che coltivi la disponibilità spirituale”.
Evidenziando che l’Anno Santo “sta raccogliendo entusiasmo”, ha esortato a “non stare dentro il Giubileo solo in maniera cronologica”. “Papa Francesco - ha detto Galantino -, con l’indizione del Giubileo della Misericordia, ci ha riportato al cuore del nostro essere Chiesa in un mondo che non considera la misericordia come una virtù ma una fragilità. Cerchiamo – ha detto il segretario della Cei - di ricavarne frutti spirituali che, secondo me, non sono mai campati in aria, ma che ci fanno sentire l’effetto nella nostra vita come il germe che trasforma la storia”.
“Noi come Chiesa – ha evidenziato Galantino – esistiamo per questo, per essere segno efficace del Padre misericordioso e dell’amore di Dio per l’umanità. Anche chi fa parte della Chiesa deve ricordare che chi ci incontra deve fare esperienza di un Dio che ci sta vicino. Le nostre saranno comunità misericordiose nella misura in cui chi ha bisogno trova aperto il cuore con tutti i rischi che questo comporta”.
Quindi, per Galantino, “non si tratta solo di compiere delle opere buone, ma di riconoscere il Cristo che patisce nei fratelli evitando di vivere “la frattura fra la giustizia e la misericordia”.
Per il segretario della Cei “uno dei luoghi principali per fare di noi stessi delle persone capaci di cambiare la storia è la liturgia, ambito fondamentale della Chiesa, dove veramente maturano atteggiamenti evangelici, specchio di quello che noi siamo”, perché “se siamo misericordiosi, anche dalla liturgia emergerà l’accoglienza”.
“La Parola detta – secondo Mons. Galantino - va interiorizzata e sentita in certi momenti particolari. Deve essere missionaria e aperta. Non esistono le messe per noi o per i nostri. In quel modo facciamo altro, non l’Eucaristia. Dobbiamo preoccuparci di quanti sono impossibilitati a partecipare alla liturgia, questa è misericordia!”.
Infine, questo l’augurio al Movimento Apostolico e a tutti i presenti: “Coltivate un cuore misericordioso, un cuore particolarmente attento agli ultimi, a chi ha bisogno veramente, non lasciando andare mai via nessuno dall’incontro con noi, senza avergli fatto toccare con mano quanto il Signore attraverso di noi vuole bene”
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A porgere i ringraziamenti a Mons. Galantino e a Mons. Bertolone, è stato don Gesualdo De Luca, assistente ecclesiastico regionale del Movimento Apostolico, che ha evidenziato il cammino di fede che in 37 anni di vita ha compiuto il sodalizio tramite l’ispiratrice e fondatrice Maria Marino con il carisma di “ricordare la Parola al mondo”. Un percorso di dedizione che, attraverso la preghiera, la crescita nelle virtù, l’esercizio delle opere di misericordia corporali e spirituali e la formazione solida nella conoscenza della rivelazione e della fede della Chiesa, ha aiutato gli aderenti a comprendere che l’uomo nuovo, l’uomo santo è il testimone vero della Parola del Vangelo.
L’evento che ha visto la presenza anche dei vescovi Ciliberti, Rimedio e Micciché si è concluso con un momento di festa attraverso l’animazione canora del cantautore di Dio don Franco Bruno che assieme al coro ha cantato “Madre” e l’inno del Movimento Apostolico.
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DELL’ VIII Convegno Internazionale del Movimento Apostolico
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