Cronaca

Monito di Francesco alla Chiesa, "No all'ossessione del potere"

FIRENZE, 10 NOVEMBRE 2015 - “Non siate ossessionati dal potere, anche quando questo prende il volto di un potere utile e funzionale all'immagine sociale della Chiesa”. Papa Francesco ammonisce il Vescovi italiani: "Che Dio protegga la Chiesa italiana da ogni surrogato di potere, d'immagine, di denaro. La povertà evangelica è creativa, accoglie, sostiene ed è ricca di speranza", ha detto Bergoglio parlando nella basilica di Santa Maria del fiore, al convegno decennale organizzato dalla Cei per la Chiesa italiana a Firenze. [MORE]

"Umiltà, disinteresse, beatitudine: questi i tre tratti che voglio oggi presentare alla vostra meditazione sull'umanesimo cristiano che nasce dall'umanità del Figlio di Dio" ha detto Francesco. "E questi tratti dicono qualcosa anche alla Chiesa italiana che oggi si riunisce per camminare insieme. Questi tratti ci dicono che non dobbiamo essere ossessionati dal "potere", anche quando questo prende il volto di un potere utile e funzionale all'immagine sociale della Chiesa. Se la Chiesa non assume i sentimenti di Gesù, si disorienta, perde il senso”.

Il messaggio di Papa Francesco è chiaro: "Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà". Un mandato per il convegno: "Non voglio una chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce in un groviglio di ossessioni e procedimenti", ha avvertito con tono severo: "L'ossessione di preservare la propria gloria, la propria dignità, la propria influenza non deve far parte dei nostri sentimenti".

Prima di giungere a Firenze Papa Francesco stamattina aveva fatto tappa a Prato, città con una forte presenza di lavoratori cinesi, dove è stato accolto in piazza del Duomo da migliaia di persone. Parlando dal pulpito della cattedrale pratese, Francesco ha parlato di lavoro, immigrazione e “sfruttamento umano” ricordando anche gli operai cinesi morti due anni fa in un incendio in una fabbrica tessile.

Tiziano Rugi