Cronaca
Monito dalla moschea di Segrate: "Non votate Vendola perchè è un gay"
ROMA, 10 MAGGIO 2011 - “Non chiedo ai fedeli di essere contro gli omosessuali, ma nemmeno di dare loro la propria preferenza nella cabina elettorale”. Sono state queste le parole di Ali Abu Shwaima, l’imam della seconda moschea più importate d’Italia, quella di Segrate (Mi).[MORE]
Il capo della comunità islamica di Milano ha spiegato che, nonostante la sua vicinanza alle idee politiche dei partiti di sinistra, ci sono diverse componenti che contrastano con l’etica musulmana per cui “non possiamo condividere il loro comportamento”.
Un duro colpo per la “Sinistra e Libertà”, che vede come candidato al consiglio comunale l’islamico Davide Piccardo. Contro di lui l’imam “vi dico che è un peccato dare il voto a questo candidato. Votate pure a sinistra, ma non quella lista”.
La replica del Sel è arrivata in una nota dell’ufficio stampa del partito. “E’ evidente che questa posizione è l’altra faccia dell’arretratezza culturale sui temi dei diritti civili e del rapporto tra religioni - si legge nel documento - da una parte Giovanardi e Borghezio, dall’altra l’imam di Segrate non fanno fare un passo in più al rispetto reciproco, alla civiltà nei rapporti tra mondi troppo spesso divisi da pregiudizi e da ottusità. Siamo comunque ottimisti e confidiamo nell’intelligenza degli elettori italiani, al di là dei loro orientamenti culturali, religiosi, sessuali. Verrà da loro una risposta matura a queste ennesime sciocchezze”.
Questo è stato l’ennesimo attacco personale sferrato al presidente Nichi Vendola. Tutto ciò non è altro che sinonimo del basso livello culturale e sociale che ancora una volta, a malincuore, caratterizza l’Italia. Mentre il presidente del consiglio definisce la magistratura italiana “il cancro della democrazia” e l’imam si scaglia contro la vita privata di un politico come Vendola (tra l’altro da sempre dalla parte dei migranti e difensore dei diritti delle comunità straniere) la disoccupazione e la crisi avanzano a macchia d’olio.
Roberta Lamaddalena