Cronaca

"Modello Caserta", una farsa ai danni dei poliziotti e dei cittadini casertani!

CASERTA 4 OTT. 2011 - Al signor ministro dell’interno on. Roberto Maroni al signor capo della polizia direttore generale della pubblica sicurezza prefetto Antonio Manganelli e, per conoscenza, al ministero dell'interno dipartimento della pubblica sicurezza ufficio amministrazione generale ufficio per le relazioni sindacali
Preg.mo Signor Ministro,[MORE]


la S.V. si è recata nella città di Caserta per sedici volte a presiedere il Comitato dell’Ordine e Sicurezza
Pubblica e, nell’ultima visita, per la firma di un protocollo a tutela dell’ambiente. Le Sue parole, che il COISP ha ben memorizzato, furono: “la situazione delle risorse dei mezzi destinati alle Forze di Polizia non è di sfacelo come qualcuno la dipinge, anche se ci sono criticità, i risultati ottenuti sono quelli che ho detto” cioè soddisfacenti. Quindi ha seguito l’ennesima esaltazione del “Modello Caserta”.


Ebbene, il Sindacato di Polizia COISP tutto e particolarmente la struttura provinciale di Caserta, è grato alla S.V. per aver lodato principalmente le Forze dell’Ordine ogni qualvolta è stato nella predetta provincia per partecipare a questi grandi summit dai quali si rileva che l’operato svolto da tutti gli uomini delle Forze dell’Ordine raggiunge sempre risultati positivi nel contrasto alla criminalità, ma a quale prezzo e con quanto sacrificio – ci si chiede – si ottiene ciò? Lei, Signor Ministro, in un’occasione dichiarò ai cronisti che “Stiamo intervenendo per risolvere alcune criticità che eppure ci sono, ma dipingere la situazione come di totale sfacelo è una esagerazione”, ma da allora (gennaio 2011) non c’è stato alcun “intervento” attuato a favore della
Questura di Caserta e dei Commissariati della P.S. periferici nonché delle specialità della Polizia Ferroviaria, Stradale e Postale.


Il COISP invoca da anni alle Istituzioni l’invio di mezzi ed uomini stabili nonché risorse economiche per poter effettuare un maggiore controllo del territorio. Anche quest’anno, invece, a causa dei tagli effettuati dal Governo, il lavoro straordinario è garantito in minima parte mettendo cosi a rischio tutto quel lavoro che veniva effettuato dai poliziotti casertani per contrastare la criminalità e mantenere l’ordine pubblico.


Addirittura il Suo Ministero, dopo aver remunerato del tutto le ore di straordinario eccedente non pagate nel 2009 e 2010, ha chiesto, relativamente al 2° semestre 2009, la restituzione di 13.359 ore sul monte ore complessivo per il personale ruoli da Ispettore ad Agente ed equiparati e di 1.808 ore sul limite individuale per il personale Direttivo. Il “Modello Caserta”, a quanto pare, sembra allora che non voglia dire altro che lavorare senza doversi mai lamentare, che lo straordinario reso per tutte le brillanti operazioni di Polizia che hanno consentito la cattura di latitanti d’eccellenza e tutta l’attività burocratica che ne consegue non deve essere pagato. Non significa altro che Uffici di Polizia depauperati e mai rimpiazzati di personale per pensionamenti, malattie di varie natura e persino in qualche caso suicidio. Il “Modello Caserta” sembra significare una sola auto di servizio con colori d’Istituto (Alfa 159) per ogni Commissariato di P.S., e per di più con all’attivo 200.000 km, Fiat Marea che andrebbero soltanto messe fuori uso, stabili fatiscenti dei Commissariati quali Marcianise, Aversa e P.F.O. di Casapesenna. Il “Modello Caserta” sembra voler significare personale che non ha neanche un computer per poter lavorare; mancanza di fax e capitoli di spesa vuoti che impediscono di riparare quelli ancora in uso … stampanti nuove ma senza toner ….


E’ tutto questo il vero “Modello Caserta”? Lo è anche la presenza di pochi poliziotti che si dividono a destra ed a manca, costretti anche a lavorare gratis, con Commissariati di P.S. come quello di Castel Volturno o Aversa sotto organico, ove il controllo del territorio, in circa 100.000 kmq, viene effettuato con solo una Volante composta da due Operatori? Il vero “Modello Caserta” è anche il Commissariato di P.S. di Santa Maria Capua Vetere, comune ove ha sede il Tribunale, la Procura della Repubblica e dove insiste l’Aula Bunker ove si tengono i processi giudiziari ai componenti, tra l’altro, dell’organizzazione mafiosa del clan dei Casalesi, dove i pensionamenti hanno portato ad un sotto organico di circa 20 Operatori di Polizia? Ebbene, preg.mo Ministro Maroni, i poliziotti casertani Le chiedono di poter sapere cosa realmente vogliano significare le sue parole quando dice che sta intervenendo per risolvere le criticità della Questura di Caserta, perché agli Operatori di Polizia di quella provincia sembra invece che il  Governo nei fatti li abbia abbandonati.


È gradito ma non più sufficiente, per i poliziotti, venire elogiati a parole quando c’è da accendere i riflettori per proclami di protocolli di legalità che non vedono poi alcun reale e concreto riscontro nella realtà. La preghiamo quindi di voler riflettere sulla reale situazione della provincia di Caserta e di voler porre in essere veri correttivi che possano seriamente consentire di parlare di Caserta come un “modello” per le altre realtà.

Il Segretario Generale del Co.I.S.P.
Franco Maccari