Mobilità, spazi verdi, partecipazione. L'incontro con alcuni candidati sindaco al Pigneto
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ROMA, 20 MAGGIO 2013 – “Roma che vogliamo. Roma che non vogliamo”. È questo il titolo scelto dal comitato di quartiere del Pigneto per un dibattito pubblico tra i cittadini dell'ex VI e VII municipio (ora V) e tre fra i candidati alla carica di sindaco della Capitale. Al centro della discussione tre tematiche fondamentali non solo per il quartiere nel quale la discussione era stata organizzata, ma per l'intera città: partecipazione, verde pubblico e mobilità. Fra i tre candidati sindaco invitati dal comitato a partecipare al dibattito, Sandro Medici (La Repubblica Romana), Marcello De Vito (Movimento 5 Stelle) e Ignazio Marino, solo i primi due sono personalmente intervenuti nella discussione. Non ha partecipato Ignazio Marino, che si è però fatto sostituire dal candidato al consiglio comunale Luigi Nieri (Sel).
Medici, presente fin dai primi momenti del dibattito, ma andato via prima della sua conclusione, ha molto insistito sulla necessità di un cambiamento radicale nelle modalità di amministrazione del Comune di Roma e nella stessa prospettiva di gestione della cosa pubblica. Un cambiamento che porti i cittadini ad essere partecipi e protagonisti della discussione pubblica, non solo attraverso la “messa in rete” degli atti delle amministrazioni e dei bilanci – questione proposta da tutti i candidati – ma anche mediante la ricerca di forme di partecipazione diretta dei cittadini alle scelte dell'amministrazione, affinché prevalgano le necessità pubbliche sugli interessi dei privati.[MORE]
Cambiamenti radicali auspicati anche per le altre due tematiche sulle quali si è incentrata tutta la discussione: l'aumento e la migliore gestione del verde pubblico, una necessità imprescindibile per tutta la città di Roma e in modo particolare per un quartiere, l'ex VI municipio, che con i suoi 170 mila abitanti è tra i più densamente popolati d'Europa. Un cambio di mentalità, prima che di gestione, è stato auspicato da Medici anche per la terza questione, la mobilità, per la quale il candidato de La Repubblica Romana ha proposto la creazione di una rete di trasporti pubblici di superficie – con la rinuncia, quindi, alla creazione di altre linee di metropolitana, eccessivamente costose – da integrarsi ad un miglioramento anche per la mobilità pedonale e ciclabile, affinché il trasporto pubblico sia reso competitivo e preferibile rispetto a quello privato.
Sulla questione della mobilità un intervento particolarmente interessante e articolato è arrivato da un attivista della ciclofficina dell'ex Snia Viscosa, il quale ha proposto alcune misure da prendere a costo zero, o quasi, per favorire la mobilità ciclabile, una mobilità che interessa migliaia di cittadini romani che hanno scelto (per necessità o per decisione consapevole) di utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. Provvedimenti come la limitazione della velocità a 30 km/h in tutte le strade urbane o il diritto di precedenza per le biciclette in entrambi i sensi di marcia, che non avrebbero alcun costo e renderebbero del tutto inutili le stesse piste ciclabili, da realizzare solo sulle strade a scorrimento veloce.
Un'idea che è stata accolta da Luigi Nieri, che al dibattito di ieri sostituiva in candidato sindaco Ignazio Marino (il cui programma relativo alla ciclabilità è stato in parte contestato dall'attivista della ciclofficina), il quale ha raccontato di aver proposto a Marino di mantenere aperto il programma elettorale, per accogliere le proposte che arrivano dalle diverse realtà attive sul territorio in settori specifici, tra cui quello della mobilità ciclabile riveste una particolare importanza in una città come Roma. La questione della mobilità è stata affrontata anche dal candidato del Movimento 5 Stelle, Marcello de Vito, il quale, in accordo con le proposte fatte precedentemente da Medici, ha evidenziato la necessità della creazione di una rete di tram in tutta la città, con costi limitati rispetto alle linee di metropolitana, e tempi di realizzazione molto più brevi.
Ciò che non è piaciuto ai cittadini riunitisi all'isola pedonale del Pigneto per il dibattito con i candidati è stata l'impossibilità di avere un confronto diretto con gli stessi candidati alla carica di sindaco. Subito dopo il suo intervento, De Vito – arrivato a dibattito già iniziato a causa di altri impegni elettorali – è andato via (“Scusate, ho moglie, figlia e cane che mi aspettano in macchina”, si è giustificato), suscitando non poche polemiche tra i cittadini che partecipavano, i quali avrebbero voluto un confronto diretto anche su altre tematiche. Fra i tre candidati presenti, solo Luigi Nieri è rimasto fino al termine del dibattito, mentre anche Sandro Medici (l'unico fra i tre presente fin dall'inizio) era già andato via quando i cittadini hanno cominciato a prendere la parola per porre domande ai candidati. Per la verità le domande dei residenti del Pigneto, che non hanno particolarmente apprezzato la “toccata e fuga” di De Vito, erano tutte per il Movimento 5 Stelle. Alle loro domande, volte a voler conoscere la posizione del Movimento su questioni riguardanti la legalità, le occupazioni, gli sgomberi, le politiche per i migranti, l'antifascismo e la posizione del Movimento su Casa Pound, hanno risposto – non senza qualche difficoltà, ma con un'evidente disponibilità al confronto con i cittadini - alcuni candidati del M5S al consiglio comunale.
Il dibattito, molto acceso negli ultimi momenti, si è concluso poco prima delle 22.30, ma gli organizzatori hanno fatto sapere che il confronto continuerà anche questa sera presso la sede del Comitato di quartiere del Pigneto. L'auspicio è che confronti in piazza o in altre sedi pubbliche non terminino con la conclusione della campagna elettorale, chiunque sarà a vincere questa competizione, ma possano proseguire costantemente per tutta la durata della prossima amministrazione.
Serena Casu