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Mobilità per 127 dipendenti alla Pininfarina
TORINO, 12 OTTOBRE 2011-Sono state avviate da Pininfarina le procedure per dar corso ad un piano di mobilità per cessazione di attività e riduzione di personale che interesseranno 127 dipendenti del settore produzione e degli enti ad esso direttamente e indirettamente collegati. [MORE]
Rimarranno le attività legate a stile, ricerca, costruzione di prototipi e di vetture speciali. Dalle fabbriche Pininfarina sono usciti modelli che hanno fatto la storia dell'auto: dalla Duetto, prodotta dagli anni '60 fino al 1993, alla Peugeot 406 coupè alla Ferrari testa rossa negli anni '80.
Non ci saranno più auto prodotte con il marchio Pininfarina. Anche lo stabilimento di San Giorgio Canavese, l'ultimo rimasto, chiude: l'azienda non può ricorrere più agli ammortizzatori sociali e 127 lavoratori, in gran parte colletti bianchi, saranno licenziati. Rimarranno le attività legate allo stile, alla ricerca, alla costruzione di prototipi e di vetture speciali.
«Con la cessazione dell'attività industriale di Pininfarina - commenta Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom - si perde una potenzialità, quella di produrre auto elettriche anche per il mercato italiano. Sono mancati la politica e il governo, non si può far decidere a finanzieri, da Bollorè a Marchionne, perché così si perdono i prodotti sul nostro territorio».
Airaudo ricorda che la Cecomp produce auto elettriche per il servizio di car sharing entrato in funzione a ottobre a Parigi: «Poteva esserci la stessa domanda per città come Roma, Milano e anche Torino, invece si perde una produzione industriale con un marchio storico».
Per Airaudo «i 127 licenziamenti non si possono che respingere perché rischiano di essere l'inizio dei licenziamenti nelle fabbriche torinesi che stanno esaurendo gli ammortizzatori dentro una lunga crisi, per alcuni precedente a quella generale».
Gian Luca Cossari