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"Mobbing" qual e' la tutela giudiziaria sul lavoratore? Ce lo spiega l'Avvocato A&T

Legge sul mobbing, tutele e diritti dei lavoratori
CATANZARO, 21 SETTEMBRE 2016 - Il mobbing, attualmente, pur essendo un fenomeno sempre più frequente sul posto di lavoro, tuttavia è privo di una disciplina legislativa, tanto in ambito civile quanto in ambito penale, con la conseguenza che i lavoratori si troverebbero, in astratto, privi di un tutela efficace. In concreto, invece, essendo il mobbing oramai attenzionato dai giudici delle corti nazionali, il prestatore può ricevere protezione adeguata.[MORE]

Quando si configura? Il mobbing si configura allorquando il lavoratore subisce una serie di atti o comportamenti vessatori, protratti nel tempo, da parte del datore o dai suoi stessi colleghi, con intenti persecutori e di emarginazione dal gruppo. È fondamentale, quindi, che tali atti, i quali presi singolarmente non sono di per sé lesivi, siano perpetuati per un periodo abbastanza lungo tale da determinare una vera e propria violenza morale e uno stress psicofisico nei confronti del lavoratore. 

Quali sono i comportamenti vessatori denunciabili? L’atto persecutorio può assumere la veste di diffamazione, offese personali morali o fisiche, esclusione dal posto di lavoro (è spesso frequente il caso del lavoratore che viene costretto a lavorare, da solo, in stanze sporche, buie), umiliazioni verbali davanti al gruppo di colleghi e continui sovraccarichi di lavoro con l’intento spesso di costringere il lavoratore a presentare le dimissioni autonomamente

Qual è la tutela per il lavoratore? In primo luogo, è importantissimo raccogliere quante più prove possibili che documentino i comportamenti vessatori subiti, attraverso, ad esempio, testimonianze, trascrizioni degli atti subiti e, finanche, registrazioni audio. Il lavoratore deve anche provare lo stress psicologico subito, rivolgendosi ai medici specialistici per una corretta diagnosi. In secondo luogo, è consigliabile recarsi presso un qualsiasi sportello dei sindacati che, spesso, hanno competenza in questo settore per ricevere gratuitamente assistenza e, a livello strettamente processuale, denunciare i fatti alle autorità competenti tramite avvocato o, in alternativa, nel caso di reddito, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a euro 11.528,41, al patrocinio gratuito.

Inoltre, secondo una direttiva, l’ Inail potrà procedere ad una serie di verifiche e di controlli in ordine alla veridicità di quanto lamentato dall'assicurato anche attraverso autonome indagini ispettive, allo scopo di acquisire riscontri oggettivi di quanto dichiarato dall'assicurato e integrare gli elementi probatori prodotti dall'assicurato. L'Inail, nella sua valutazione, può anche utilizzare ulteriori elementi derivanti da precedenti accertamenti dei fatti eventualmente emersi in sede giudiziale o in sede di vigilanza ispettiva da parte della Direzione provinciale del lavoro, nonché delle Asl.

Quali sono i danni risarcibili? Il lavoratore può ottenere il ristoro dei danni patrimoniali subiti, del c.d. danno biologico quando manifesta, ad esempio, disturbi al sistema nervoso con sintomi psicofisici in reazione a detti comportamenti persecutori; sarà risarcibile anche il danno morale, tutte le volte che siano derivate al dipendente lesioni personali o uno stato di malattia, acquisendo in tal caso la condotta del datore anche un rilievo penale che giustifica l'attribuzione del risarcimento Ed infine, è risarcibile il c.d. danno esistenziale (o danno alla vita di relazione), che si realizza ogniqualvolta il lavoratore venga aggredito nella sfera della dignità senza che tale aggressione offra sbocchi per altra qualificazione risarcitoria.

 

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Avv. Antonio Afeltra & Avv. Daniela Tassone