Salute
Covid. Mix di vaccini ha funzionato su altre malattie. Lopalco, efficace per la polio.
Mix di vaccini ha funzionato su altre malattie. Lopalco, efficace per la polio. Gimbe, mancano studi ampi
ROMA, 14 GIU - Non è la prima volta che viene utilizzata e si è già dimostrata efficace in altre situazioni. La vaccinazione eterologa, ovvero l'utilizzo di un 'mix' di vaccini diversi tra la prima e la seconda dose, ha funzionato per altre malattie. Ma, rispetto all'impiego di un vaccino anti-Covid diverso per i soggetti under-60 che hanno già fatto una prima somministrazione con il vaccino di AstraZeneca, alcuni esponenti del mondo scientifico continuano ad esprimere perplessità.
"La vaccinazione eterologa è già stata utilizzata con successo ad esempio contro l'epatite B, l'epatite A e nel caso del vaccino esavalente dei bambini - sottolinea il virologo Fabrizio Pregliasco dell'Università di Milano -. Si tratta di un approccio che prevede una stimolazione antigenica trasversale con due diversi vaccini che ha dimostrato efficacia per varie malattie".
Non solo: "E' una tecnica che abbiamo utilizzato anche in passato. Nella campagna vaccinale contro la polio - spiega l'epidemiologo Pierluigi Lopalco, assessore alla Sanità della Regione Puglia - avevamo a disposizione due vaccini completamente diversi, uno con il virus vivo attenuato e l'altro con il virus ucciso e si è usata quella che veniva chiamata schedula mista. Le prime dosi con il vaccino ucciso e il richiamo con il vaccino vivo. Abbiamo ottenuto risultati migliori - afferma - rispetto alle vaccinazioni con lo stesso prodotto".
Tuttavia, rispetto al mix vaccinale nell'immunizzazione anti-Covid, vari esperti continuano ad essere perplessi. Ad oggi, rileva Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, "le uniche evidenze scientifiche che abbiamo, oltre a basi razionali sia immunologiche che biologiche, sono 4 studi piccoli che complessivamente hanno arruolato un migliaio di pazienti che dimostrano che la reazione dopo il mix di vaccini è buona e non ci sono effetti avversi rilevanti. Ma le evidenze scientifiche su questo argomento sono ancora preliminari e mantengono un certo margine di incertezza".
E per Massimo Andreoni, direttore di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, "la vaccinazione eterologa è una scelta che per estrema cautela può essere anche comprensibile, ma ritengo si tratti - ha detto - di una cautela probabilmente eccessiva e che, soprattutto, rallenta la campagna vaccinale". Sulla stessa linea Andrea Crisanti, microbiologo all'Università di Padova: "Non credo ci siano problemi perché il sistema immunitario dovrebbe essere stimolato.
Tuttavia la mia opinione, come quella dei miei colleghi virologi e dello stesso Comitato Tecnico Scientifico, non conta nulla in assenza di dati. La vaccinazione eterologa è stata studiata su poche centinaia di casi - ribadisce - e non sono assolutamente sufficienti; occorre un campione molto più esteso".
Anche secondo Arnon Shahar, responsabile della campagna vaccinale in Israele, "mixare i vaccini è una scelta che al momento andrebbe presa solo in condizioni disperate" poichè "non ci sono studi sufficienti". Parla al contrario di "studi inconfutabili" e di "esperimenti sul campo che stanno dimostrando la maggiore efficacia della vaccinazione eterologa" il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù.
E per Guido Rasi, consulente del commissario per l'emergenza Coronavirus e già direttore dell'Agenzia Europea dei medicinali, si tratta di un approccio "efficace e sicuro". Concorde anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: "Lo switch - rimarca - sembrerebbe dare una risposta immunitaria migliore".