Estero
Missile Corea del Nord, l'ambasciatrice americana all'Onu avverte: "Ora la guerra è più vicina"
NEW YORK, 30 NOVEMBRE - "Ora la guerra è più vicina". Parole pesanti quelle pronunciate dall'ambasciatrice americana all'Onu Nikki Haley, durante il Consiglio di sicurezza sulla Corea del Nord. Pochi minuti prima di lei, durante un comizio in Missouri, Donald Trump aveva provato invece la strada dell’ironia, definendo Kim Jong-Un un “cagnolino malato” (“sick puppy”) e “little rocket man”, il piccolo uomo-missile. [MORE]
L’ultimo esperimento missilistico di Pyongyang, un supermissile in grado di raggiungere gli Stati Uniti e New York in particolare, ha fatto dunque vacillare anche la diplomazia della Haley. L’ambasciatrice ha aggiunto che “anche se gli Usa non cercano il conflitto, se ci sarà una guerra il regime nordcoreano sarà completamente distrutto”. Poi un appello alla Comunità internazionale: “Bisogna tagliare i rapporti diplomatici, militari, scientifici e commerciali con la Corea del Nord, invece alcuni Paesi continuano ancora a finanziare il programma nucleare nordcoreano”.
Intanto, mentre al Tesoro americano si studiano nuove sanzioni finanziarie e al Pentagono si valuta l’ipotesi di un blocco navale, le Nazioni Unite rinviano la decisione di nuove misure punitive verso Pyongyang, con i quindici del Consiglio di sicurezza che per il momento insistono sulla piena e rigorosa attuazione delle sanzioni già prese negli ultimi mesi. L’ambasciatore italiano Sebastiano Cardi, presidente di turno dei quindici e del comitato sanzioni del Consiglio di sicurezza, difende quanto fatto finora dall’Onu, ma avverte: “Si può fare di più per far applicare le sanzioni”.
A proposito di Onu, un ruolo fondamentale è giocato nella vicenda dalla Cina. Trump lo sa bene e, con una telefonata al presidente cinese Xi Jinping, lancia una stoccata al governo di Pechino, invitandolo ad usare “tutte le leve a sua disposizione per convincere la Corea del Nord a porre fine alle sue provocazioni e a tornare sulla strada della denuclearizzazione”. Con Xi Jinping Trump ha valutato l’ipotesi di nuove sanzioni, per poi assicurare con un tweet che “la situazione sarà gestita”.
Il presidente statunitense ha poi avuto un colloquio con il premier giapponese Shinzo Abe: “L’ultima provocazione di Pyongyang minaccia anche il Giappone, l’obiettivo comune è combattere la minaccia nordcoreana”. Il missile lanciato dalla Corea del Nord, un Icbm (missile balistico intercontinentale) in grado di raggiungere i 1200 km di altezza, ha volato per 53 minuti e ha terminato la sua corsa nelle acque del Mare del Giappone.
Claudio Canzone
Fonte foto: jpost.com