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Miroslav Klose, quando la classe non invecchia
ROMA, 19 DICEMBRE 2012 - Quando Claudio Lotito, nel 2011, decise di prendere Miroslav Klose, alla maggior parte dei tifosi sembrava essere la solita operazione low-cost del presidente della Lazio, notoriamente molto attento al portafoglio e al bilancio. Klose, infatti, era oramai ai ferri corti con l’allenatore del Bayern Monaco, Louis Van Gaal, che al tedesco preferiva la coppia Gomez – Muller, anagraficamente più verde del centravanti della nazionale: vedendosi la strada sbarrata decise così di svincolarsi a parametro zero e di approdare alla Lazio.[MORE]
Il nove giugno del 2011 venne ufficializzato il passaggio del trentatreenne tedesco alla squadra capitolina: l’accoglienza dei tifosi fu caldissima sia per lui che per l’altro acquisto biancazzurro, il francese Cissé, che poi risulterà essere una meteora. Da quel momento in poi, Miroslav Klose s’impadronisce completamente della Lazio: già alla gara d’esordio il tedesco sigla il suo primo goal in serie A contro il Milan. L’annata è un crescendo di prestazioni eccellenti e alla fine dell’anno il bottino è di dodici reti, con la ciliegina sulla torta della rete siglata nel derby al novantesimo. Miroslav “Miro” Klose diventa un vero e proprio idolo per i tifosi della Lazio. Anche sabato sera, nella gara contro l’Inter, il centravanti tedesco ha dimostrato come la squadra di Petkovic sia dipendente dalle sue magie e dai suoi goal. Alle sue spalle, a far da concorrenza, ci sono buoni giocatori come Libor Kozak e Sergio Floccari, ma non in grado di eguagliare la cattiveria sotto porta e l’intelligenza tattica del tedesco.
Contro l’Inter, infatti, la Lazio, soprattutto nel secondo tempo, è stata schiacciata dall’aggressività della squadra di Stramaccioni, che ha praticamente chiuso la squadra avversaria nella propria metà del campo e che si è resa pericolosa colpendo due pali con Guarin e Cassano. Il primo tempo, invece, aveva visto la Lazio protagonista con numerose azioni da goal e con il classico gioco di Petkovic, fondato sull’aggressività e sullo sfruttamento delle fasce laterali. Eppure, per Klose, non sembra essere serata. Nel secondo tempo, infatti, il tedesco non era riuscito a concretizzare il lancio millimetrico di Gonzalez che lo aveva portato a tu per tu con Handanovic: Klose sbaglia il controllo e la palla rotola lentamente nelle braccia del portiere. Poi, a otto minuti dalla fine, il guizzo del campione. Mauri vede il taglio verso destra di Klose e lo lancia con una verticalizzazione millimetrica: il tedesco impatta il pallone di destro e batte Handanovic con un secco diagonale. Uno a zero per la Lazio. Gli ultimi minuti di gara sono un misto di emozioni e nervosismo ma il risultato non cambia: la Lazio vince e vola al terzo posto con trentatré punti, a uno solo dall’Inter. Gioiscono i tifosi della Lazio che si tengono stretti il centravanti più forte della serie A: proprio quel Miroslav Klose che era stato scaricato dal Bayern Monaco perché considerato troppo vecchio.
(immagine da www.facebook.com)
Francesco Agostini