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ROMA, 6 DICEMBRE 2011 – Augusto Minzolini, direttore del Tg1, è stato accusato per il reato di peculato, in relazione alle spese Rai effettuate con carta di credito aziendale. Il gup, Francesco Patrone, ha deciso per il rinvio a giudizio, per cui il processo avrà inizio l’8 marzo 2011 presso il tribunale di Roma.[MORE]
Il direttore è accusato di aver sforato di circa 65 mila euro il budget a sua disposizione, ma tale somma è già stata restituita dal giornalista all’azienda. Minzolini ha subito dichiarato: ”Volevano farmi saltare dalla direzione del Tg1 già quando c’era il voto di fiducia al Senato il 14 dicembre 2010. Quello che non sopporto di questa vicenda è che vengono utilizzati strumenti del genere per raggiungere l’obiettivo. Questo vi dà l’idea della società di trogloditi in cui viviamo. Mauro Masi (ex dirigente della Rai) in questa vicenda è stato un pusillanime, uno leggero, perché per due anni l’azienda non mi ha contestato nulla”. E ancora: “Sono indignato per le cose che sono state dette durante questa udienza preliminare. Qui a Roma il 95% dei casi va a giudizio, quindi sono tranquillo, ma indignato. Avevo questa cosa che prima doveva essere un benefit e poi non lo è stato più, poi nessuno si è più fatto sentire. In tutta questa vicenda l’unico problema è che non ho messo i nomi delle presone con cui sono andato a pranzo. Oggi mi viene richiesto qualcosa che, prima non è mai stato chiesto ai miei predecessori. È palese che in questa cosa ci sono molti elementi che non sono chiari, come il fatto che tutto è esploso alla vigilia del voto, che avrebbe dovuto mettere fine a un equilibrio politico: un tempismo perfetto”. Sempre stando a quanto riportato dalle principali testate, la Rai non intende costituirsi parte civile nel processo, visto e considerato che la somma di denaro è stata già restituita da Minzolini. Il comitato di redazione del Tg1 ha dichiarato che è arrivata l’ora di cambiare e di rompere col passato.
Giulia Cancedda
(fonte foto: tvoggi.it)