Politica
Ministro Idem: ''Contro di me scagliate parole con inaudita violenza''
ROMA, 22 GIUGNO 2013 – A seguito delle polemiche sorte in merito al mancato del mancato pagamento dell'Imu per la casa-palestra di Ravenna , il ministro per le Pari Opportunità Josefa Idem, ha deciso di convicare una conferenza stampa a Palazzo Chigi per chiarire la vicenda: «Mi hanno chiamato ladra, puttana, furbetta. Se ci sono state irregolarità, sono pronta a sanarle», ha dichiarato il ministro.
Idem ha proseguito: «Si dice che le parole a volte sono dure come pietre. E sono state scagliate contro di me con brutalità e inaudita violenza. Mi hanno chiamato ladra, puttana, fubetta. Non sarò una cittadina infallibile, ma sono una persona onesta». [MORE]
Poi, il ministro ripercorre la sua carriera d’atleta: «Ho vinto più di 30 medaglie per l'Italia, ho partecipato a 8 Olimpiadi, ho fatto due figli, mi sono data all'attività politica per promuovere i diritti delle donne e per difendere lo sport. E ho delegato tutte le questioni fiscali ed edili a professionisti competenti, chiedendo di fare tutto a regola d'arte. Se ci sono state irregolarità e ritardi, me ne scuso pubblicamente e sono pronta a sanare quel che c'è da sanare».
Idem, allo stesso tempo, ha sottolineato che non ha alcuna intenzione di dimettersi: «Continuerò a impegnarmi per il bene del Paese» e, ricollegandosi alle polemiche dei giorni passati, afferma: «In Germania nessuno si sarebbe dimesso per una cosa del genere».
Poi, la parola passa al suo legale, Luca Di Raimondo, che precisa: «Non è vero che il ministro Idem non ha pagato Ici e Imu. Non c'è stato alcun reato, solo delle irregolarità». Tuttavia, sembra che, i problemi per Idem non siano finiti. Infatti, sarebbero risultate delle irregolarità relativa ai contributi pensionistici. Secondo quanto denunciato da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione (Udc), nel 2006, Idem - prima della sua nomina come assessore allo sport - sarebbe stata 'virtualmente' assunta dall'associazione Kajak, presieduta dal marito Guglielmo Guerrini, al fine - sempre secondo il consigliere - di addebitare al Comune gli oneri previdenziali.
(fonte: Ansa, La Repubblica)