Minacce pseudo- mafiose ai giocatori della Sanremese:arrestato il vertice della squadra
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SANREMO, (IM) 15 MARZO - Clamoroso ed improvviso blitz questa mattina, attorno alle sette, a Sanremo: con un’imponente operazione che ha visto l’impegno pure di due elicotteri che dall’alto hanno controllato le vie d’uscita dalla “ Città del Festival della Canzone Italiana”, Polizia e Carabinieri hanno arrestato nove persone per reati vari tra cui quelli molto gravi di concussione ed associazione a delinquere. [MORE]
L’operazione è stata coordinata dal Procuratore- Capo di Sanremo Roberto Cavallone, assistito dalla sua collaboratrice e Sostituta Antonella Politi, ed ha visto finire in manette alcuni personaggi in vista del Ponente ligure i più conosciuti dei quali sono Riccardo e Marco Del Gratta, padre e figlio, noti imprenditori nel settore del recupero del ferro e padroni della Sanremese, locale squadra di calcio, che si dibatte nei bassifondi del girone A della Seconda Divisione, il gradino più basso del calcio professionistico italiano. Gli arresti di oggi sono il coronamento di un’indagine aperta dall’ufficio inquisitorio sanremese nel Dicembre dell’anno scorso a margine di un altro procedimento per omicidio.
Il giovane, poco più che ventenne, Giuseppe Isolani, calabrese di Praia a Mare, a metà dell’ultimo mese del 2010 venne freddato in un negozio del quartiere periferico sanremese di San Martino. Da pochi mesi era immigrato in Liguria. L’assassino venne individuato nel suo amico e concittadino Nicky Trazza con il quale condivideva l’alloggio nella “ Città dei Fiori”.
La pistola usata per il brutale omicidio non venne mai più trovata. I due, pochi minuti prima del feroce duello a colpi d’arma da fuoco, erano stati visti allo stadio comunale. Si erano recati là per minacciare alcuni giocatori della Sanremese che volevano rescindessero il contratto al fine di evitare alla società calcistica l’obbligo di mantenerli a libro- paga sino al termine della stagione sportiva in corso. Vari giocatori bianco- azzurri erano stati convinti, con le buone o con le cattive, a lasciare il litorale ligure. Il più famoso di essi è stato Roberto “El Pampa” Sosa, ingaggiato da pochi mesi. Sosa è un giocatore argentino molto noto in Italia per aver giocato nel passato in serie A, ad Udine ed a Napoli. Il campione sudamericano deve essersi spaventato a tal punto delle minacce ricevute da aver fatto rimpatriare immediatamente la moglie con il figlioletto.
L’ipotesi accusatoria è, per l’appunto, quella che ritiene essere i due Del Gratta i mandanti di questa operazione il cui scopo prefisso era quello di convincere con mezzi illegali i singoli atleti che non rientravano più nei piani societari ad abbandonare volontariamente la Sanremese per far posto ad altri. Il timore di molti invece, circostanza ben più allarmante, è che la malavita organizzata abbia posto i suoi occhi sulla società di Corso Mazzini inducendola a dar vita ad una vera e propria girandola di calciatori al solo fine di favorire il riciclaggio di denaro sporco o che magari attorno all’ultra- centenario club bianco- azzurro ruoti un giro di scommesse clandestine con forti puntate sull’eventualità di una sua retrocessione diretta della squadra dei dilettanti.
Sergio Bagnoli