Bimba cinese raggiunge triste primato della più giovane ammalata di cancro ai polmoni
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AOSTA, 5 NOVEMBRE 2013 - Piombo, oli minerali, mercurio, o pesticidi: in tutto il mondo soffre la salute di circa 200 milioni di persone a causa dell'inquinamento. Sono queste le cifre. Questo è evidente del Rapporto ambientale sulle tossine del 2013, della Fondazione svizzera "Croce Verde", che è stato presentato in data odierna a Zurigo.
I dieci luoghi che sono più colpiti si trovano in otto paesi: Argentina, Bangladesh, Ghana, Indonesia, Nigeria, Russia, Ucraina e Zambia.
I residenti sono esposti al petrolio in maniera quasi inerme nel paese africano delta del Niger. Gli effetti sulla salute degli inquinanti sono circa la stessa di quella di AIDS, la tubercolosi e la malaria, secondo "Croce Verde".
Tutto ciò mentre dalla Cina arriva la notizia che una ragazza di otto anni, è diventata la più giovane ammalata di cancro ai polmoni, con i medici che accusano l'inquinamento come causa diretta della sua malattia.
La ragazza, il cui nome non è stato dato, vive vicino a una strada principale nella provincia orientale di Jiangsu, ha evidenziato Xinhuanet, il sito Internet della agenzia di stampa ufficiale cinese. Un medico presso Jiangsu Cancer Hospital di Nanchino, il dottor Jie Fengdong, non ha avuto dubbi nell’affermare che era stata esposta a particelle nocive e polveri per un lungo periodo di tempo. I casi di cancro al polmone tra i bambini sono estremamente rari, con l'età media di diagnosi a circa 70 anni, secondo l'American Cancer Society. Ma l'incidenza della malattia è salito alle stelle in Cina a causa del rapido sviluppo del paese che ha portato con sé un deterioramento della qualità dell'aria, in particolare nelle aree urbane.
I morti di cancro ai polmoni in Cina si sono moltiplicati più di quattro volte nel corso degli ultimi 30 anni, secondo il ministero della salute di Pechino. Il cancro è ora la principale causa di morte nella capitale.
Il rapporto sulla diagnosi della ragazza di otto anni viene dopo la grande nuvola di smog che due settimane fa ha avvolto la città nord-orientale di Harbin, portando i voli e trasporti di terra a un punto morto e costringendo le scuole a chiudere per diversi giorni, con la visibilità in alcune zone ridotte a meno di 50 metri.
Al culmine dello smog, i livelli della città di PM2.5 - il più piccolo e più pericoloso tipo di particelle trasportate dall'aria - hanno raggiunto 1.000 microgrammi per metro cubo, 40 volte gli standard raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità. Alti livelli di PM2.5 sono stati collegati a problemi di salute tra cui il cancro ai polmoni e malattie cardiache.
Tali sconcertanti notizie, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni si batte anche in difesa dell’ambiente e della salute, evidenziano come l’inquinamento e la qualità dell’aria e dell’acqua dovrebbero diventare la priorità assoluta nell’agenda dei governi e delle organizzazioni internazionali.
Ecco perché rivolgiamo un accorato appello al governo italiano affinché, dopo tali dati che sono la punta dell’iceberg di un problema globale, porti istanze della lotta a tali problemi e per un nuovo tipo di sviluppo nei consessi internazionali.
(notizia segnalata da giovanni d'agata) [MORE]