Politica
Milano, Renzi chiude la Festa dell'Unità all'Expo
MILANO, 7 SETTEMBRE 2015 – Renzi ha chiuso ieri la festa dell'Unità all'Expo di Milano con un lungo intervento che ha abbracciato diversi argomenti tra cui le opportunità per l'Italia, la situazione dei migranti e i diritti civili. All'apertura del suo intervento, il premier si è focalizzato sul capoluogo lombardo e sulla Fiera: «Milano è una città operosa e dinamica, ricca di valori economici. Tutti la definiamo la capitale economica, ed è vero, soprattutto in questo momento in cu le cose a Milano sono ripartite. Tiene insieme aziende e fondazioni culturali, università con i centri di arte contemporanea ed è la capitale anche di un'altra grande ricchezza del paese, il terzo settore e il volontariato». E, sull'Expo: «Grazie alla pulizia, all'Anac e a Raffaele Cantone, l'Expo è diventato una straordinaria opportunità per l'Italia. Abbiamo detto sì a Expo in un momento in cui sembrava fosse peggio di una malattia».
Su migranti, politica estera e Salvini
«Non c'è il PD contro la destra ma gli umani contro le bestie», ha commentato Renzi parlando di immigrazione, e mostrando dal palco le foto di Aylan, il bimbo morto sulle coste della Turchia. «Ci vogliono le regole, non si può andare avanti con il superbuonismo, ma noi non rinunceremo a salvare vite umane. Se perdiamo un punto nei sondaggi non ci interessa. La comunità internazionale ha fatto degli errori sulla Libia e sulla Siria; bisogna partire dall'Africa e dal Mediterraneo, sinora l'Europa si è allargata a est, ma se vogliamo allargarci a est non possiamo lasciare fuori paesi come l'Albania e la Serbia».
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Poi, riferendosi a Salvini: «Le condizioni di sviluppo vanno create là, nei paesi da cui proviene l'immigrazione. Voi pensate che basti guardare una trasmissione televisiva con uno con la camicia verde che dice di non venire per non partire? No, allora bisogna creare le condizioni perché i migranti non partano, bisogna ripartire dall'Africa, le condizioni di sviluppo vanno create là. La politica estera è una cosa seria. Non è andare a stringere la mano a qualche dittatore in Corea o dire che il modello è l'Ungheria – riferendosi alle ultime dichiarazioni di Grillo –, se il modello è Orban noi siamo un'altra cosa».
Tasse, lavoro e unioni civili
«In passato abbiamo detto che le tasse sono una cosa bellissima. Forse in un altro paese. Bisogna avere il coraggio di dire anche alla sinistra che le tasse sono troppo alte». L'intervento ha poi toccato il Jobs Act: «Nel Jobs Act ci sono cose di cui vorrei fossimo orgogliosi; abbiamo trasformato ciò che era precario in stabile», e un passaggio anche sulle Unioni Civili: «Dopo anni di rinvii avremo una legge sui diritti civili. Lo facciamo per noi, per la dignità del nostro paese. Facciamo le meditazioni possibili ma poi si chiude».
Foto: lastampa.it
Dino Buonaiuto