Milano, Ospedale Fatebenefratelli: tre dipendenti per protesta salgono su torre
Cronaca Lombardia

Milano, Ospedale Fatebenefratelli: tre dipendenti per protesta salgono su torre

martedì 25 giugno, 2013

MILANO, 25 GIUGNO 2013 – «Noi sulla torre. Voi giù le mani dalle nostre tasche e dai reparti», questo lo slogan di tre dipendenti dell'ospedale Fatebenefratelli che - dalle ore 07.00 di questa mattina - sono su di una torre alta 30 metri all'interno dell'ospedale, dopo essersi arrampicati. Protestano i dipendenti dell’ospedale - un centinaio sotto la torre per dare man forte ai tre che si sono arrampicati - dato che: «Stiamo facendo turni sempre più massacranti e ci tagliano pure gli stipendi».

La finalità della suddetto gesto plateale è quella di portare alla luce una protesta che va avanti con un presidio permanente organizzato nell'atrio dell'ospedale, dallo scorso venerdì. Riccardo Germani della federazione Milanese di Usb, responsabile regionale della Sanità, in una nota dichiara: «Lavoratori che non hanno avuto alcuna risposta, ma sono determinati ad andare avanti. Da qui non scendiamo. Vogliamo che il direttore generale, Giovanni Michiara, ci dia risposte concrete sui tempi di riapertura della Pediatria nel Presidio ospedaliero Macedonio Melloni; sull'accorpamento di reparti e conseguente chiusura di altri; sulla sospensione delle quote di incentivazione per tutto il personale». [MORE]

Germani prosegue: «Risulta incredibile che in un momento di crisi come quello che i cittadini stanno attraversando, l'amministrazione in maniera unilaterale chiuda reparti strategici come la Pediatria, penalizzi la Chirurgia generale, l'Urologia, allungando così i tempi di attesa. Scelta che penalizza sia gli utenti sia i lavoratori che, con stipendi ormai bloccati da anni, avranno la sospensione della quota di incentivazione della produttività».

Come puntualizza il sindacalista: «I lavoratori avranno la decurtazione di oltre il 10% del salario, (da 110 euro fino a quasi 200 per i livelli piu' alti, iniziando dai mesi estivi di giugno, luglio e agosto). Da qui non scenderemo, fino a quando il direttore generale non garantirà pubblicamente che la somma, sottratta a tutti i lavoratori a giugno, sarà restituita nella busta paga di luglio e, soprattutto, se non chiarirà alla cittadinanza i motivi reali della chiusura e dell'accorpamento dei reparti. Noi ci opporremo con forza a qualsiasi scelta che, ancora una volta, comporterà tagli sui servizi e sui lavoratori, perché la salute di ogni singolo cittadino è patrimonio della collettività».

Germani continua spiegando le motivazioni che lo hanno spinto, insieme agli altri a salire sulla torre: «Eravamo in 4, ma un altro lavoratore si e' subito sentito male ed e' sceso giù. Noi invece continueremo a stare qui, perché sistematicamente al Fatebenefratelli stanno chiudendo dei reparti. Il 24 dicembre alle 18 abbiamo ricevuto un'istanza di chiusura della Pediatria al presidio Macedonio Melloni, una delle principali 'culle' di Milano, e avevano promesso che a febbraio avrebbe riaperto. Invece oggi siamo al 25 giugno ed e' ancora chiusa».

Conclude Germani: «Nel frattempo, aumentano le pronte disponibilità. Ma non basta: si devono coprire i turni e le pronte disponibilità finiscono anche alle 3-4 del mattino. Così il lavoratore (infermiere o operatore sociosanitario) deve cominciare di nuovo alle 7. Come se non bastasse, per giugno, luglio e agosto, il direttore generale ha deciso unilateralmente di toglierci la quota produttività. In periodo di ferie estive. Questo significa che già a giugno ci siamo ritrovati 150 euro in meno in busta paga. In pratica, vengono bloccati 250 mila euro al mese in totale, senza giustificazione. Il taglio subito a giugno si ripeterà, con tutti i sacrifici che facciamo».

(fonte: Adnkronos. Fotogramma: milanotopnews.it)

Rosy Merola
 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Cronaca.