Cronaca
Milano, omicidio in via Muratori: presi i due killer
MILANO, 26 SETTEMBRE 2013 – A poco più di un anno del duplice omicidio - avvenuto l'11 settembre 2012 in via Muratori – sono stati identificati e fermati i due omicidi. Secondo le prime indiscrezione, sarebbero italiani i due killer che - nelle prime ore della sera, intorno alle 20 – in una zona centrale di Milano - appunto in via Muratori, a Porta Romana - a bordo di un grosso scooter freddarono a colpi di pistola Massimiliano Spelta, di 43 anni, e la moglie Carolina Ortiz Paiano, dominicana di 21 anni.
Nella sparatoria, fortunatamente, rimase illesa la loro bimba di due anni, che era in braccio alla mamma. Come gli inquirente avevano subito ipotizzato, sembra che l'esecuzione sarebbe maturata nell'ambito del traffico di droga. Infatti, perquisendo la casa delle due vittme – un loft in zona Mecenate - gli investigatori avevano rinvenuto 47 grammi di cocaina.
In base a quanto confermato dalla Polizia di Stato, per conoscere i particolari dell’operazione occorrerà attendere qualche ora.
Aggiormamento ore 12.40 – Come anticipato, diffusi i nomi dei due presunti killere: sono Mario Maffodda, 59 anni, e Carmine Alvaro, 41 anni, già ai domiciliari per una rapina. In base alle indagini - effettuate dalla squadra Mobile di Milano coordinata dal pm Ennio Ramondini e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili – l’omicidio della coppia sarebbe scaturito in seguito a una disputa concernente a una partita di cocaina. In particolare, Maffodda e Alvaro si erano fatti consegnare dalla coppia una partita di circa un chilo di coca proveniente dal Sudamerica, per un controvalore di 40mila euro. Successivamente, sollevando delle lamentele in merito alla scarsa qualità della droga, hanno iniziato a rimandare i pagamenti. A fronte di ciò Mafodda e Alvaro, che gestivano il traffico, li hanno uccisi.
Nel corso della conferenza stampa il questore di Milano Luigi Savina, ha dichiarato: «Abbiamo dato la risposta migliore, quella che la città aspettava per un duplice omicidio bruttissimo per risolvere il quale abbiamo lavorato un anno ininterrottamente senza arrenderci e in silenzio anche di fronte a qualche critica immeritata».
(Fonte: Corriere della Sera. Foto: it.paperblog.com )
Rosy Merola [MORE]