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MILANO, 29 APRILE 2015 - Nuovo blitz a Milano questa mattina in vista della manifestazione «No Expo», promossa dai movimenti antagonisti, prevista per dopodomani in contemporanea con la cerimonia di apertura dell’Esposizione Universale milanese. [MORE]
All’alba di oggi, nel quartiere Lorenteggio-Giambellino, dove ieri sono state rinvenute mazze, picconi e bottiglie molotov, gli agenti della Digos hanno effettuato nuove perquisizioni, nel corso delle quali sono state trovate alcune maschere antigas.
Le ricerche si sono concentrate all’interno di quattro appartamenti Aler in via degli Apuli e via Odazio, dove si trovavano 12 persone, ora indagate per occupazione abusiva di immobili. Tra loro 9 italiani e tre cittadini tedeschi. Questi ultimi erano già stati identificati ieri e per loro la Questura aveva richiesto un decreto di espulsione, poi negato dall'autorità giudiziaria. Alla vista degli agenti i giovani vicini all’area anarchica hanno lanciato dalla finestra due borsoni contenenti cinque maschere antigas, guanti in lattice e contenitori per colla, nel tentativo di disfarsene. I Digos hanno inoltre sequestrato 20 martelletti per spaccare vetrine, 3 caschi, 4 maschere anti lacrimogeni, bastoni con punta d’acciaio, fionde, punteruoli, petardi, fumogeni, rinvenuti negli appartamenti.
Sarebbe ora in corso anche un’operazione di sgombero a Bresso, nell’area dell’aeroporto, di cui però ancora non si conoscono i particolari.
Nel blitz effettuato ieri sono state fermate, con l'accusa di ingiusta detenzione di oggetti atti a offendere e occupazione abusiva, 26 persone, tra cui 6 italiani, 16 francesi e 4 tedeschi. Tra questi ultimi, uno è stato arrestato con l'accusa di detenzione di materiale esplosivo, dopo che nella sua auto sono state rinvenute una tanica di benzina, alcune bottiglie, pezzi di stoffa, un imbuto e della carta igienica, destinati alla fabbricazione di bombe molotov. Il pm Maria Teresa Latella, a cui è stato affidato il fascicolo del giovane tedesco, molto probabilmente oggi chiederà al gip di convalidare l'arresto.
Per il ministro dell’Interno Angelino Alfano le perquisizioni «sono la prova che il sistema di prevenzione funziona». «Nessun Paese è a rischio zero, ma queste mobilitazioni fanno chiaramente capire che lo Stato è più forte di chi lo vuole contrastare», ha concluso il ministro.
[foto:notizie.tiscali.it ]
Antonella Sica