Cultura e Spettacolo

Milano, lo scrittore Andrea Leccese ha presentato "Inciucio Forever"

MILANO, 15 MARZO 2015 – Si è tenuta nella giornata di ieri, presso la Libreria Popolare di Via Tadino, la presentazione del nuovo saggio politico, targato Armando Editore, “Inciucio Forever”, scritto da Andrea Leccese. A moderare il dibattito il giornalista Marco Torcasio (Linkiesta.it e On The Road News) accompagnato dalla presenza e dalle pregevoli letture di Marta Comerio, co-fondatrice della compagnia teatrale LupusAgnus. [MORE]

 

Lo scrittore ha risposto alle domande del moderatore e di un pubblico particolarmente appassionato dai diversi temi toccati, tra i quali la costante del trasformismo politico italiano e le nuove strategie economiche delle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Il merito di Leccese, ed è quanto traspare non solo dalla cordialità dell’incontro ma dall’impostazione del proprio saggio politico, è quello di interpretare in chiave leggera, distensiva e ironica, lunghissimi e dunque determinanti periodi storici (oltre cento anni) del Belpaese, da Cavour sino al rapimento ed assassinio di Aldo Moro, principale causa della rottura comunicativa tra Dc e Pci. Un ritratto puntuale fondato non solo su una profonda oculatezza storica ma su una vivace analisi della evoluzione delle varie classi sociali in campo.

 

La domanda che lo scrittore pone al proprio lettore è chiara: l’inciucio politico, così come è attualmente definito nel gergo giornalistico, è sempre nocivo per il Paese? Senza dubbio la storia non ci può far dimenticare la valenza di alcuni di essi, un tempo definiti compromesso. Il 'compromesso storico' ha un valore ben diverso dalle larghe intese di oggi? Quale sia la risposta alle domande poste una cosa è certa: l’intesa tra partiti politici, più o meno spinta da una intenzione di ricerca del bene comune per il benessere del popolo, sfocia nella costante italiana del trasformismo politico. Quel fenomeno secondo cui, ricercare o accettare alleanze scomode dal punto di vista ideologico ed elettorale, costringe alla denaturalizzazione dell’impianto basilare dei vari partiti. Il rischio quindi è quello di vedere sì queste convergenze, ma con la sensazione che a governare siano i soliti noti.

 

Del resto, la storia italiana, come riconosciuto da Leccese nella propria breve ma vivace opera, è una centenaria concatenazione di eventi politici fondati su un’ampia convergenza al centro, innescando la cosiddetta “democrazia bloccata”. I circa quarant’anni di strapotere Dc nel post conflitto bellico ne sono un significativo riferimento. Un fenomeno tuttavia non casuale, ma spesso ricercato e testimoniato accuratamente da Leccese nel capitolo “Dc ti voglio bene”.

 

Interessante il passaggio tra Ottocento e Novecento storico, da quel Cavour fautore del trasformismo e di alleanze con la Sinistra di Rattazzi, passando dalla Sinistra storica con Agostino Depretis sino a giungere alla importantissima fase giolittiana. Senza dubbio il punto principale toccato dal punto di vista storico è il trentennio politico di Benedetto Mussolini, considerato dall’autore e non solo, il maestro del trasformismo. Una rocambolesca evoluzione politica passando dall’estremismo socialista, anche attraverso la direzione del quotidiano di partito “L’Avanti” che spezzò di fatto la cultura delle alleanze di quel tempo, alla dittatura fascista, intavolata inizialmente proprio sulla strategia di ciò che attualmente definiamo “larghe intese” e definitivamente annullata dal delitto Matteotti del 1924. La figura di Mussolini è stata oggetto delle letture di Marta Comerio, attraverso l’opera di Angelica Balabanoff, “Il traditore Mussolini”. Ciò che emerge principalmente dal racconto della Balabanoff, storica rivoluzionaria russa, oltre che la propria delusione per il tradimento politico di Mussolini, risulta la debolezza interiore del personaggio, a tratti quasi sorprendente. Alla domanda della donna sulle paure, Mussolini risponderà: «Ho paura di tutto, di un albero, della mia ombra e della mia persona».

 

Ottima la scelta dei passi presi in considerazione, su tutti la richiesta di Mussolini alla Balabanoff di attenderlo a notte inoltrata nell’attesa dell’uscita del quotidiano di partito. La Balabanoff aderì al Partito Socialista, facendo parte della sua direzione tra il 1912 e il 1917 e fu una delle donne più significative della vita del Duce. Il trasformismo politico di Mussolini sfocia in un nuovo amore socialista post fascismo, con la Repubblica di Salò e il tentativo, praticamente impossibile, di risorgere politicamente. L’autore ha inoltre richiamato all’attenzione l’importanza di personaggi, talvolta storicamente trascurati, tra cui quel Nicola Bombacci tra i fondatori del Partito Comunista nel 1921 dopo gli anni socialisti (1879-1920), e successiva icona del Partito Fascista. Altro lampante esempio del concetto di trasformismo. Ulteriore richiamo, apprezzato dal pubblico e dai lettori presenti, fa capo a Franco Rodano, fondatore del Movimento dei Cattolici Comunisti nel 1943 e di Sinistra cristiana. L’analisi della figura di Rodano è stata occasione per spostare la riflessione storico-politica agli anni del dopoguerra, toccando il “compromesso storico” ed il “tira e molla” Dc-Pci, sulla base di convergenze ricercate e mai nascoste (le strategie politiche di Moro e Berlinguer insegnano). Ma non erano forse altre alleanze? Certamente sì e la mancanza di ideologie, o meglio di idee come afferma Leccese, rischia di rendere un compromesso, appunto, inciucio.

 

A domanda di Torcasio riguardo l’attuale Governo e le larghe intese di oggi, Leccese risponde che ciò che sta accadendo dovrà essere verificato più accuratamente nel corso del tempo e valutato dal punto di vista storico. L'autore ha ammesso peraltro una ‘piccola’ nostalgia, come del resto a molti intellettuali accade, per gli uomini politici di un tempo. Lo scrittore barese si è anche lasciato andare ad anticipazioni sul prossimo saggio, attualmente in fase di stesura, il quale toccherà il fenomeno degli interessi economici attuali delle organizzazioni mafiose.

 

Andrea Leccese è uno scrittore di saggi politici, riguardanti le principali problematiche strutturali del nostro Paese. Oltre ad “Inciucio Forever”, ha pubblicato “Torniamo alla Costituzione!” , “Le basi morali dell’evasione fiscale” e “Innocenti Evasioni”.

 

foto da: scenariglobali.it

Cosimo Cataleta