Cronaca
Milano, il sindaco Sala dopo la condanna: "Un'ingiustizia, ma non lascio la politica"
MILANO, 7 LUGLIO - “Non mollo, non lascio la politica”. Così Giuseppe Sala, sindaco di Milano, dopo la condanna per falso nell’ambito dell’appalto legato alla cosiddetta piastra, l’infrastruttura base di Expo 2015. Sala è stato condannato a sei mesi di reclusione, convertiti in pena pecuniaria in 45.000 euro.
“È stato processato il mio lavoro e io, di lavoro per la comunità, ne ho fatto tanto. Assicuro ai milanesi che resterò al mio posto per i due anni che restano del mio mandato. Di guardare avanti, adesso, non me la sento”, ha detto il sindaco fuori dall’aula del Tribunale di Milano. A mitigare la sua amarezza arriva l’applicazione da parte dei giudici, presieduti da Paolo Guidi, dell’attenuante di “avere agito per motivi di particolare valore morale o sociale”.
Un’attenuante che, spiega uno dei legali di Sala, Salvatore Scuto, “viene applicata di rado e costituisce il riconoscimento del fatto che Sala ha agito nell’interesse esclusivo della collettività”. Nella requisitoria, chiusa con la richiesta di 13 mesi di carcere, anche il pg Massimo Gaballo aveva riconosciuto che Sala non aveva pensato a sé ma al bene di Expo “per velocizzare la realizzazione dell’evento”.
Per Scuto, “l’intenzione punitiva del Tribunale è fuori dalla storia, oltre che essere un’ingiustizia”. “Qui c’è una grande assunzione di responsabilità del sistema giustizia, che arriva a pronunciare una sentenza di condanna per un fatto che riguarda la gestione di un grande evento che ha dato lustro e ricchezza a questa città. È finito il primo tempo, la partita è lunga e questa ingiustizia verrà cancellata”, ha assicurato Scuto.
“Sala è un grande sindaco. A lui va tutta la nostra fiducia, il nostro sostegno per continuare nell’opera di guida di Milano”, ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti. E a chi chiedeva se il sindaco avrebbe dovuto dimettersi per questa sentenza di condanna ha replicato secco: “No”. Quanto alla possibilità, invece, che Sala si ricandidi per un secondo mandato, Zingaretti si è detto favorevole: “Dipende da lui, ma per quanto mi riguarda le porte sono aperte”.
Claudio Canzone
Fonte foto: repubblica.it