Cronaca
Milano, il caso del carcere per i writers finisce alla Consulta
MILANO, 16 MARZO - Il curioso caso dei writers finirà dinanzi alla Corte Costituzionale per presunta illegittimità con l’art.3 della Costituzione. I giudici della Consulta saranno infatti chiamati a pronunciarsi sulla conformità del reato penale di imbrattamento con il disposto costituzionale.[MORE]
Il caso in questione riguarderebbe un trentenne milanese, accusato di aver utilizzato vernice spray, imbrattando un negozio in viale Bligny, a Milano. La prima udienza del processo si è conclusa con un rinvio in data 17 giugno. Nello stesso giorno, la Corte si pronuncerà sull’eccezione di costituzionalità sollevata per un caso analogo.
Tale caso, sollevato dal giudice Alberto Carboni, riguarda un trentatreenne accusato anch’egli di aver sporcato una serie di palazzi privati tra via Pezzotti e via Boifava. Il paradosso giuridico è presto detto: dopo le modifiche al reato di danneggiamento (dlgs. 7/2016) chi distrugge una parete è passibile di sanzione amministrativa, mentre per i writers si rischia il carcere da uno a sei mesi. Una evidente contraddizione, che sarà all’esame della Corte, dopo la depenalizzazione del reato di danneggiamento (art.635 del codice penale) ma non di quello di imbrattamento.
Vi sarebbero decine di casi simili a Milano, che potrebbero dunque prendere piega diversa in caso di equiparazione dei reati da parte della Corte. Il verdetto è dunque atteso per il fatidico 17 giugno, dove si comprenderà la posizione dei giudici costituzionali rispetto alle scelte operate dal legislatore in materia di politica criminale.
foto da: milano-web.it
Cosimo Cataleta