Politica

Milano, in duemila al comizio di Renzi: «Impossibile salvare Berlusconi»

MILANO, 16 SETTEMBRE 2013 – Erano circa duemila le persone che ieri sera hanno partecipato al comizio del sindaco di Firenze, Matteo Renzi - evento conclusivo della festa del Pd milanese - al Carroponte di Sesto San Giovanni. «Non credo né di essere una superstar né l'unico punto di riferimento oggi, ma è naturale che si stiano creando delle persone molto diverse che stanno dentro lo stesso soggetto politico», ha esordito Renzi, accolto dagli applausi dei presenti.

Il sindaco di Firenze, entra subito nel vivo di quella che ormai è la sua campagna elettorale come segretario del Pd, non lesinando frecciatine sia a quelli del suo partito che lo hanno ostacolato, al Governo e a quelli del Pdl: «Se c'è qualcuno che pensa di salire sul carro per convenienza, sappia che noi siamo abituati a farlo scendere prima ancora che salga. Le prossime primarie non sono una rivincita di quelle precedenti». Renzi mette subito mette le cose in chiaro: «Le larghe intese non ci fanno fare i salti di gioia, ma la prima cosa da fare è una legge elettorale degna di questo nome. Ciò è fondamentale per pensionare il governo delle larghe intese», attribuendo la responsabilità di ciò al Pd: «È colpa nostra perchè in campagna elettorale abbiamo disquisito di tacchini e giaguari». [MORE]

Poi rivolgendosi al premier Enrico Letta, il sindaco di Firenze afferma: «Gli dico la stessa cosa del primo giorno: se fa le cose per bene sono il primo a festeggiare, ma se rinvia, rinvia, rinvia, dico: ragazzi, portate a casa qualcosa. Letta presidente della Repubblica? Tutte le volte che ho aperto bocca su Enrico il giorno dopo sono arrivate critiche. Questo gioco è letale per il Pd, non nel rapporto Letta-Renzi ma in generale».

Dopo aver lanciato delle stoccatine al suo partito, Renzi tocca la questione Berlusconi: «L'ipotesi di salvarlo non esiste, neanche se ci fosse una differenziazione, se qualcuno facesse il furbo, in ogni caso, sarà interdetto dai pubblici uffici. Se non è tra una settimana – facendo riferimento alla sentenza della Corte di Milano che si dovrà pronunciare sull’interdizione del Cavaliere - è tra un mese. Io spero che sia tra una settimana. Non ho la più pallida idea di cosa farà Berlusconi - ha chiarito - ma credo che nel Pdl prevalga la linea di voler stare al governo».

Infine, Renzi, sottolineando di non ritenere che l'interdizione di Berlusconi farà cadere il governo «perchè al centrodestra conviene restare dove sta e ha paura delle elezioni», conclude dicendo: «Al massimo, chiederà ai suoi ministri di dimettersi per poi riconfermarli. Se andiamo alle elezioni, li asfaltiamo».

(Fonte: Corriere della Sera)

Rosy Merola