Politica
Migranti: vertice a Malta per costruire un sistema europeo di distribuzione
VITTORIOSA, 23 SETTEMBRE – È iniziato intorno alle ore 11 il summit europeo sul tema della distribuzione degli sbarchi nel Mediterraneo: si tratta di una giornata importante poiché potrebbe essere già raggiunto un accordo concreto sulla gestione dei flussi migratori, frutto del netto miglioramento dei rapporti diplomatici tra i Paesi dell’Europa centrale e l’UE. Al Forte Sant’Angelo, al centro del Porto Grande della località di Vittoriosa, sono presenti i Ministri dell’Interno dei Paesi principalmente interessati al tema, il francese Christophe Castaner, il tedesco Horst Seehofer, il maltese Michael Farrugia e Luciana Lamorgese in rappresentanza del governo Conte; partecipano inoltre il Commissario Europeo per le migrazioni Dīmītrīs Avramopoulos nonché il Ministro degli Interni finlandese Maria Ohisalo in rappresentanza del Primo Ministro Antti Rinne, Presidente di turno del Consiglio dell’Unione.
Il vertice è iniziato con i migliori auspici, considerando che sui bastioni prospicienti l’antica fortezza in cui si tiene la riunione è stato issato un grande striscione con la scritta “EU, get your ships together”, ovvero “Europa, metti insieme le tue navi”. La speranza è che lo slogan risulti benaugurante per la collaborazione tra i popoli europei ed anche il ministro Lamorgese, intercettata dai cronisti italiani che la attendevano sull’isola, si è detta molto fiduciosa per l’esito del vertice.
In effetti, sarebbe già pronto un progetto di accordo che prevedrebbe l’introduzione di un meccanismo di ricollocamento automatico dei migranti che sbarcano in Italia e a Malta, metà dei quali verrebbe trasferita in Francia e in Germania: si tratterebbe dunque di una proposta ispirata al meccanismo delle quote, già oggetto di una bozza risalente al 2015, ovvero al periodo di picco massimo di afflusso di migranti verso le coste italiane e greche, la quale sarebbe dovuta essere trasfusa in un atto legislativo dell’Unione ed invece fallì a causa della forte opposizione dei Paesi dell’Europa orientale. Nell’intenzione delle istituzioni che ne discutono oggi, invece, il meccanismo dovrebbe consentire il superamento delle disposizioni contenute nel Regolamento di Dublino, le quali trattengono i migranti nel primo Paese di sbarco; nel contempo, nell’accordo dovrebbero essere inserite clausole che possano garantire condizioni dignitose per lo sbarco dei profughi salvati in alto mare.
Un altro obiettivo essenziale sarà quello di evitare stalli nel sistema, che oggi costringono le imbarcazioni delle ong ad attendere giorni o settimane al largo delle acque territoriali di ciascun Paese in attesa di ricevere l’autorizzazione per accedere ad un porto e sbarcare; in tal modo si impedirebbe anche ogni tentativo di ricatto o di imposizione di condizioni di reciprocità nei rapporti tra gli Stati europei, ma anche semplicemente che ad ogni sbarco debba necessariamente seguire un complesso negoziato fra i Paesi coinvolti. Inoltre, il futuro Presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, ha proposto anche di introdurre nuovi meccanismi di corridoi umanitari ovvero di riformare il sistema della concessione dello status di richiedente asilo o di rifugiato.
Qualora dovesse essere effettivamente firmato un accordo già al termine del vertice di oggi, il suo contenuto verrà poi discusso durante la prossima sessione di lavori del Consiglio dell’Unione, che si terrà in Lussemburgo dal 7 all’8 ottobre. L’obiettivo sarà quello di valutare la possibilità di trasfonderne il testo in un atto legislativo dell’Unione oppure quantomeno di allargare la base di consenso coinvolgendo nell’accordo anche l’impegno di altri potenziali contraenti.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: trendsmap.com