Estero

Migranti: disordini sul fronte balcano. Merkel visita il centro di Heidenau. Allarme Onu

BUDAPEST, 26 AGOSTO 2015 –  Mentre crescono gli episodi di intolleranza verso i migranti, il cancelliere Angela Merkel, su richiesta del sindaco di Heidenau, Juergen Opitz, visita il centro di rifugiati assaliti nella cittadina a est della Germania (Sassonia) che è stata teatro di un weekend di xenofobia: da venerdì a domenica si sono verificati a Heidenau violenti scontri tra i manifestanti di estrema destra – contrari all’apertura di un centro di accoglienza per i rifugiati – e la polizia (circa 30 agenti sono rimasti feriti).[MORE]

«È ributtante il tentativo dei neonazisti di diffondere l’odio», aveva sentenziato a margine del vertice con Hollande la stessa Merkel, che, sospendendo di fatto il trattato di Dublino, ha aperto le frontiere ai richiedenti asilo siriani. All’Italia, come anche alla Grecia, il cancelliere aveva rivolto l’esortazione ad accelerare l’istituzione di nuove strutture di registrazione nel rispetto degli “standard” sul diritto di asilo. Ma non è tardata ad arrivare la replica del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha commentato: «Basta bacchettate: l'Italia fa quel che deve e anche molto di più».
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ministro ha aggiunto: «Chiedere a Grecia e Italia di fare i compiti a casa sull'immigrazione sarebbe come dire a Paesi colpiti da un'alluvione di accelerare la produzione di ombrelli. Basta con la convenzione di Dublino. I numeri e le dimensioni sono completamente cambiati. È l’ora di condividere e modificare le regole dell'accoglienza senza dimenticare le cause profonde: guerre, povertà, dittature».

Intanto, secondo quanto divulgato dai media ungheresi, sale la tensione sul fronte balcano: in un altro centro di accoglienza, nella zona di frontiera di Röszke, la polizia ungherese è intervenuta lanciando lacrimogeni contro un gruppo di 200 rifugiati, per placare i disordini da essi provocati.

Per frenare l'esodo – senza precedenti – di migranti e profughi provenienti da Grecia e Macedonia, in marcia verso il territorio dell’Unione europea, passando per l’Ungheria, il capo della polizia ungherese Karoly Papp, nel corso di una conferenza stampa a Budapest, ha annunciato l’invio di oltre 2.100 agenti ("cacciatori di confine") alla frontiera del Paese con la Serbia: «La protezione al confine sarà rafforzata con 2.106 poliziotti extra a partire dal 5 settembre» ha sottolineato Papp.

L’Ungheria, inoltre, sta valutando la possibilità di adottare nuove misure di sicurezza, come rafforzare il confine meridionale del Paese, secondo quanto reso noto portavoce Zoltan Kovacs: «Il governo ungherese e il gabinetto di sicurezza nazionale – ha spiegato il portavoce – hanno discusso la questione di come possa essere utilizzato l'esercito per contribuire a proteggere il confine ungherese e i confini dell'Ue».

Allarme Onu - Sull’emergenza migranti, l’Onu ha lanciato un nuovo allarme: in 100mila sono entrati in Europa dalla Serbia, ma sulla “rotta dei Balcani” il flusso migratorio continua a crescere, prevedendo, nei prossimi giorni, l’attraversamento quotidiano della frontiera tra la Grecia e la Macedonia da parte di circa 3mila rifugiati e migranti, provenienti dai Paesi maggiormente colpiti dalla violenza, a partire dalla Siria, seguita dall'Afghanistan e dall'Iraq.

Domenico Carelli

(Foto: telegraf.rs)