Cronaca
Migranti, Medici senza frontiere sospende le attività di salvataggio: "Troppi rischi"
LAMPEDUSA, 12 AGOSTO - Medici senza frontiere ha deciso di sospendere "temporaneamente" la sua attività di salvataggio davanti alla Libia. A darne notizia è la stessa Ong, sottolineando come la sospensione segue la decisione della Libia di "limitare l’accesso delle Ong in acque internazionali", e ad un "rischio sicurezza dovuto a minacce della guardia costiera libica". Sarà dunque fermata la nave Prudence, mentre "l’equipe medica di Msf continuerà a fornire supporto a bordo della nave Aquarius di Sos Mediterranee". [MORE]
Ieri le autorità libiche avevano dichiarato di aver istituito una zona di ricerca e soccorso (Sar) e limitato l'accesso delle navi umanitarie nelle acque internazionali al largo delle coste libiche. Subito dopo, il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo (Mrcc) di Roma ha allertato Medici Senza Frontiere (Msf) di un rischio sicurezza legato alle minacce pronunciate pubblicamente dalla Guardia Costiera Libica contro le navi di ricerca e soccorso umanitarie impegnate in acque internazionali.
"Se queste dichiarazioni verranno confermate e gli ordini attuati, vediamo due gravi conseguenze: ci saranno più morti in mare e più persone intrappolate in Libia", ha dichiarato Loris De Filippi, presidente di Msf. "Se le navi umanitarie vengono spinte fuori dal Mediterraneo, ci saranno meno navi pronte a soccorrere le persone prima che anneghino. Chi non annegherà verrà intercettato e riportato in Libia, che sappiamo essere un luogo di assenza di legalità, detenzione arbitraria e violenza estrema".
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine newsitaliane.it)