Cronaca
Migranti: in 650 a Catania, anche 9 morti. Unhcr: "Non problema solo italiano"
CATANIA, 1 LUGLIO - È arrivata a Catania la nave militare svedese 'Bkv 002' con 650 migranti, recuperati in più operazioni di soccorso nel mare Mediterraneo. A bordo anche i corpi di nove persone: sette donne e due uomini. Scattati i protocolli per l'accoglienza, coordinata dalla prefettura, e avviate anche le prime indagini da parte della squadra mobile della Questura per identificare eventuali scafisti.[MORE]
Durante lo scorso fine settimana, 12.600 migranti e rifugiati sono arrivati sulle sue coste, lo fa sapere l’Alto commissario delle Nazioni Unite Filippo Grandi in una dichiarazione resa oggi a Ginevra: "Quello che sta accadendo in Italia sotto i nostri occhi è una tragedia in atto. Durante lo scorso fine settimana, 12.600 migranti e rifugiati sono arrivati sulle sue coste, e si stima che 2.030 abbiano perso la vita nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno".
"Siamo solo all'inizio della stagione estiva, e senza un'azione collettiva rapida, possiamo solo aspettarci altre tragedie in mare", ma questo "non può essere un problema solamente italiano". "Salvare vite umane resta una priorità assoluta. Le operazioni di ricerca e soccorso da parte di tutti coloro che sono coinvolti, anche le Ong, la Guardia costiera italiana, e le autorità governative, è fondamentale", ha aggiunto Grandi. "L'Italia sta facendo la sua parte nel ricevere le persone soccorse e nel fornire asilo a coloro che hanno bisogno di protezione.”
“Questi sforzi devono essere mantenuti e rafforzati. Ma questo non può essere un problema solamente italiano. Si tratta in primo luogo di una questione di rilevanza internazionale, che richiede un approccio regionale congiunto. L'Europa, in particolare, ha bisogno di essere pienamente coinvolta attraverso un sistema di distribuzione urgente, un maggiore impegno esterno e percorsi legali aggiuntivi per l'ammissione", dichiara Grandi. Inoltre, la risposta alla crisi immediata deve essere accompagnata da sforzi più ampi di tutti gli interessati, per affrontare le cause profonde all'origine delle pressioni migratorie, per creare una migliore protezione per le persone in transito, e per affrontare contrabbando e traffico, ha concluso.
Maria Azzarello