Cronaca
Migranti, il governo di Tripoli annuncia pattuglie armate per frenare gli imbarchi di clandestini
TRIPOLI, 7 MAGGIO 2015 - Il governo libico di Tripoli, non riconosciuto dalla comunità internazionale, ha annunciato misure per fronteggiare l’emergenza migranti. L'esecutivo al potere nella parte occidentale del paese attraverso una nota diffusa mercoledì ha evidenziato cinque “passi” che intende compiere per fermare il fenomeno dell’emigrazione clandestina. [MORE]
Il piano, presentato dal governo di Tripoli all’Autorità per l’immigrazione illegale libica, prevede di impiegare uomini armati per pattugliare i punti della costa da cui partono gli immigrati clandestini che salpano verso l'Italia. Altre misure riguardano un "miglioramento" dei centri di detenzione; il "tentativo di deportare i detenuti nei loro paesi di origine" e "il rivolgersi agli Stati di origine, come Mali, Niger e Somalia, attraverso il ministero degli Esteri al fine di collaborare per fermare il flusso di immigrati verso la Libia attraverso i confini meridionali”.
Inoltre, nella nota si legge: “Il governo di salvezza nazionale conferma poi l'importanza della cooperazione con l'Ue nella lotta contro il fenomeno dell'emigrazione clandestina dalla Libia ed è al momento impegnato ad aprire vie di mutua cooperazione" .
Mohamed Al-Ghawail, portavoce del dipartimento immigrazione della polizia di Tripoli, citato dall’agenzia Lana, ha riferito che, grazie al provvedimento, nelle ultime ore sarebbe stato impedito a 600 migranti, tra cui una donna e 18 bambini, di partire per l’Italia a bordo di un peschereccio.
Intanto, sarebbe stato localizzato dalla Marina militare italiana, attraverso strumentazioni sonar, il barcone della strage del 18 aprile.
[foto: unionesarda.it]
Antonella Sica